“The best nest” è un racconto di P. D. Eastman del 1968, pubblicato dalla Random House nella collana “Beginner Books” e destinato ai bambini che iniziano a leggere da soli, ma è perfetto anche per essere letto a quelli più piccoli. È un bel libro di 64 pagine nelle cui illustrazioni è dettagliatamente riprodotto tutto quanto raccontato nel testo, al punto che potrete leggere questo libro anche solo guardando le immagini.
I protagonisti sono una coppia di uccellini, Mr. Bird e Mrs. Bird, alle prese con il cambio di casa. Fosse per Mr. Bird se ne starebbe tutta la vita nel vecchio nido:
This was Mr. Bird’s song:
“I love my house.
I love my nest.
In all the world
My nest is best!”
ma sua moglie la pensa diversamente:
“It’s NOT the best
nest!” she said.
“I’m tired of this old place,”
said Mrs. Bird. “I hate it.
Let’s look for a new place
right now!”
Bel caratterino la nostra Mrs. Bird, eh? Chissà perché poi son sempre le donne a lamentarsi di quanto è piccola una casa…boh. E comunque, dopo tanto cercare, Mrs. Bird trova finalmente un luogo che la entusiasta: il campanile di una chiesa.
Scelta che si rivela disastrosa, visto che al suonare delle campane Mrs. Bird si spaventa e scappa a tutta velocità dal nuovo nido, mentre Mr. Bird, preso dal suo stesso canto, non si accorge di nulla. Ma una volta resosi conto della scomparsa della moglie inizia a cercarla ovunque. Senza successo. In volo, con le lacrime agli occhi, tra il temporale e la pioggia battente, Mr. Bird va a sbattere contro il vecchio nido. E lì si rifugia. E chi vi ritrova? La moglie. Serena e sorridente come non mai. Ma non era stata proprio lei a dire quanto odiava quel posto?
“I used to hate it”, she said.
“But a mother bird
can change her mind.
You see…
… there’s no nest
like an old nest –
for a brand-new bird!”
E la storia si conclude con un uccellino spennacchiato che sbuca dall’uovo, circondato dall’amore di mamma e papà.
Vi dico subito quelli che secondo me sono i due punti deboli di questo libro:
1- la grafica, vecchio tipo e non proprio allettante per i bimbi di oggi (ma anche per i loro genitori, forse)
2- e la lunghezza: 64 pagine, che seppure con poco testo e tante immagini, sono troppe per un bambino di 2 o 3 anni, e magari anche voi come me, durante le prime letture, sarete costretti a fermarvi a metà libro (tant’è che a un certo punto ho iniziato a leggere “The best nest” a partire da metà racconto così da riuscire ad arrivare al finale).
Tuttavia, entrambi i difetti saranno superati una volta che i vostri piccoli inizieranno ad amare questa storia, che a noi è piaciuta molto per diversi motivi:
- perché descrive in modo chiaro e divertente la costruzione di un nido di uccelli
- per i simpatici dialoghi tra i signori Bird
- per il “brand-new bird” che esce dall’uovo a fine racconto.
Che dire invece del messaggio “nessuna casa è migliore della tua vecchia casa quando vuoi mettere al mondo una nuova vita”? Dico che non lo condivido, e trovo che Mrs. Bird sia ritornata al vecchio nido solo per rassegnazione: con un marito tanto canterino e distratto come Mr. Brid, quante speranze aveva di trovare una casa nuova, sicura e con tutti i comfort? La ricerca del nuovo nido è stata solo rimandata secondo me, complicando ulteriormente le cose, visto che invece di due saranno in tre a doversi spostare!
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