Molte mamme mi scrivono che vorrebbero avere una sistematicità nel proporre l’Inglese o altre lingue ai bambini, ma non ci riescono, si perdono per strada. Sottotitolo “Fai presto a parlare tu, a te viene facile, ma per noi è impossibile”. Capisco benissimo quello che dite, perchè succede anche a me, non con l’Inglese, ma con lo Yoga…
Ho scoperto lo Yoga piuttosto tardi nella mia vita, nella fase Berlinese, ed è stato amore a prima asana (le asana sono le posizioni dello Yoga), sia detto per inciso, non perchè lo Yoga in sè sia sempre così entusiasmante, ma perchè avevo trovato un maestro veramente molto bravo, cosa che ho potuto apprezzare solo dopo, quando ho provato a fare yoga anche in altre città (inclusa Londra) senza però ritrovare la stessa esperienza.
Acceleriamo velocemente ed eccoci qua, a Verona. Dopo aver provato, tutti (e dico TUTTI) gli insegnanti di yoga della città trovo LA insegnante, Valeria. Bravissima, come l’insegnante Berlinese, forse di più, e anche lei fa Iyengar Yoga. In più diventiamo anche amiche. Mi si rispalanca il mondo dello yoga.
Oltre a praticare con l’insegnante una volta alla settimana sento che voglio e dovrei praticare anche a casa, anche tutti i giorni.
E qui casca l’asino.
La mattina sono troppo dura. Non ho tempo. Devo finire questa cosa. Devo uscire. A. mi salta sulla schiena mentre faccio il cane a faccia in giù. Ho appena finito di mangiare. Lo faccio stasera prima di andare a letto. Sono tropo stanca ora devo dormire.
Ce n’è sempre una…
Il punto è che io VOGLIO fare Yoga. Ne sento la necessità anche fisica (cosa che vi concedo non si applica pari pari alle lingue). So che mi FA BENE, anzi, che mi è NECESSARIO (lo sapevate che le blogger passano ore e ore al computer?).
Il problema è che io FACCIO FATICA, fisica e mentale, a fare Yoga.
Sottotitolo: “Fa presto a parlare Valeria, la mia insegnante, a lei viene tutto facile, per lei è spontaneo fare yoga, per me no, è tutto difficile.”
Vi ricorda niente?
Vi riconoscete nel problema? Già, la fatica mentale, è il primo ostacolo, e anche per i genitori madrelingua! Perchè quando siamo totalmente immersi in una lingua bisogna obbligare il cervello a fare uno sforzo per passare all’altra lingua, quella che intorno non parla nessuno, come testimoniano le numerose lettere di famiglie bilingui.
Non so quanto a caso e quanto apposta, Valeria mi ha regalato un’agenda del 2012. Hm, interessante ho pensato, e bella, ma che ci faccio?
Mi è venuta un’idea! Tengo nota della mia pratica Yoga!
Ai più acuti tra voi non sfuggirà che forse l’idea è venuta a Valeria, non a me… Ma se anche così fosse ha lasciato che facessi l’ultimo step da sola, il che è veramente machiavellico. Perchè se mi avesse proposto lei di farlo probabilmente avrei trovato l’idea assurda, siccome invece l’idea è mia, o così mi illudo di pensare, l’ho sposata al 100% dal primo momento non senza un certo orgoglio personale.
Per farla breve, ho cominciato a tenere un diario della mia pratica Yoga, cosa faccio e quando. E ovviamente questo mi aiuta ad avere più regolarità e sistematicità, mi permette di osservare e pianificare ciò che faccio, e in ultima analisi di migliorare la mia pratica Yoga.
Che ne dite? Ce l’avete un’agenda del 2012 sottomano?
Immagine: un’agenda dalla copertina accattivante…
Marika says
Proprio ieri ho consciamente constatato quanto sono stata discontinua ultimamente!
L’agenda ce l’ho,
ho iniziato poco fa ad aggiornarla
…spero solo di non trovarmi pressata dall’idea dell’agenda (ebbene si, sono in grado di ragionare anche così! )
Alessandra says
Che bello questo post, mi capita più o meno la stessa cosa riguardo lo yoga! La mia insegnante ci ricorda spesso che possono bastare anche solo cinque minuti di pratica quotidiana per instaurare una routine che poi, come per magia fisiologica, allarga da sola il suo stesso spazio. Come l’abitudine al gioco in inglese! L’importante è però proprio trovare un angolino tra le mille cose di ogni giorno (magari tagliando attività meno essenziali e più dispersive!). Io ho preso un’agenda per tenere traccia di quello che propongo in lingua alla mia piccola che ha 9 mesi (abbiamo iniziato prima di Natale, dovevamo farlo prima ma… mi sono “imbambolata”, per l’appunto!). Magari ci inserisco anch’io pure lo yoga!
Complimenti per il sito che mi ha segnalato un’amica e che mi è di grande, grandissimo stimolo!
A
Nicoletta S says
post che capita giusto giusto!!! proprio ieri sera pensavo alla mia mancanza di sistematicità, non dico per l’inglese che non è la mia lingua madre, ma per lo spagnolo che è la mia seconda lingua. Ci sono giorni che non la uso per niente con la mia nana e mi perdo un’occasione. L’agenda ce l’ho….ho iniziato a riusarla proprio quest’anno …proverò ad usarla anche per controllar questo.!!!
cmq è duro introdurre il momento linguistico in giornate così “brevi” come le nostre e proprio un’impresa!!!
giada says
bella idea! io l’agenda ce l’ho e la uso..quindi posso integrare anche con degli appunti su come introduco l’inglese giorno per giorno nella nostra vita domestica. G. ha 13 mesi, al momento passiamo i pomeriggi (la mattina lavoro) ed i weekend ad ascoltare canzoncine in inglese che mimo fin dove è possibile, a leggere qualche libro con anche il supporto del cd (tiddler, caterpillar -anche se questo ancora non gli piace molto- e brown bear) ed a giocare con pelusche “inglesi” od in altri modi interattivi tra noi due ( come per esempio nascondino co “where is Mummy?” abbinato al libro cartonato. Il tutto variando in continuazione nell’arco dell’intero pomeriggio perchè G richiede così.. Al momento il bambino capisce, mostra partecipazione ed interesse e ride sempre, quindi si diverte. La sera quando arriva Daddy io e lui parliamo in italiano; all’interno della conversazione, quando mi rivolgo a G (facendo la vocina di G che parla a suo padre) parlo in inglese e cerco di stimolare mio marito a parlare in inglese quando parla con G..Infatti mio marito parla inglese anche meglio di me, ma non gli viene di parlarlo con G, gli sembra innaturale..
A parte queste lungaggini che però ho voluto scrivere per avere i vostri commenti dall’esterno..le mie domande sono:
– posso già introdurre qualche altro strumento e se si avete proposte?
– avete qualche altro gioco che posso proporre a G?
-ma soprattutto cosa scrivere nell’agenda? al momento vi è sistematicità nel nostro approccio, (i pomeriggi sono più o meno uguali) l’unica diversità è l’introduzione dell’inglese nella fase della merenda e del bathtime, nei giorni in cui sono meno stanca parlo anche in inglese altre volte no. Anche se sono di più i giorni in cui parlo in inglese da quelli in cui mi faccio prendere dalla stanchezza.
fatemi sapere cosa ne pensate di questa “fotografia”…
Ivonne says
Io l’agenda la uso anche per ricordarmi di prendere il latte, ho la memoria di un pesce rosso… E’ quando ti scordi di aprire l’agenda che iniziano i problemi… 🙂 Cmq, alle Pulci parlo solo Eng, e in agenda io ci annoto anche e soprattutto i piccoli successi o cose buffe che sento loro dire. Tra le ultime, CAPETILLA per caterpillar di Elisa e PO per pussy cat di Ilaria!
raffa says
bello lo yoga. anch’io l’ho fatto sueprvolentieri, e m ifaceva così bene … fino a inizio gravidanza. e uno dei miei obietitvi a medio termine, diciamo riprendere entro 2-3 anni …
per il mio attuale lavoro (dottorato) tengo un diario di bordo alcomputer, mi serve, non mi serve? non lo so, lo faccio perché “mi sento” di farlo., e effetivamente ogni tanto lo consulto a posteriori
comunque è triste quanto poco movimento faccio, coi figli più piccoli mi muovevo di più, nel frattempo loro corrono più veloci di me (io ho ancora un po’ più di resistenza)
ma qui si parla di mamma anzianotta (classe ’68) con figli ormai 7enni
giada says
qualcuno ha mai sentito parlare della serie tv per bimbi da 0 ad 4 anni “In the night garden”??
ho avuto modo di conoscerla da poco e G. sembra interessato..o per lo meno incuriosito all’inizio e gli piace molto la sigla..ero indecisa se comprare qualche dvd in lingua su amazon..qualcuno ne sa parlare? Ho letto che è una serie tv dedicata ai bimbi piccoli per accompagnarli in modo sereno nella fase del “pre-nanna”, per rilassarli. In realtà io per fortuna non ho nessun problema per mettere a nanna G., quindi volevo capire se è un valido strumento da utilizzare durante qualche pomeriggio..
che mi dite??