“C’era una volta un Micio che aveva occhi blu e buon umore e partì nel mondo per trovare la terra dei tanti topi”. Così inizia un classico indiscusso della letteratura danese per l’infanzia, “Mis med de blå øjne” (Micio dagli occhi blu), pubblicato nel 1949 da Egon Mathiesen e nominato libro per bambini dell’anno nel 1954 dal Ministero della Cultura danese.
Tutti i bambini danesi conoscono la storia di Micio, che nei decenni non ha mai smesso di essere ristampata, è largamente usata come risorsa didattica nelle scuole, è oggetto di una rappresentazione teatrale che gira tuttora nel Paese, nonché di un cartone animato di 11 minuti creato nel 1995 (per un assaggio di 1:30 min cliccate qui) e di un’app per iPhone (che potete acquistare qui) contenente l’audio-libro e – come possibilità di acquisto aggiuntivo in-app – anche il cartone animato.
Quella del Micio dagli occhi blu è una bella storia sia dal punto di vista dei contenuti che dal punto di vista artistico-estetico.
Il sottotitolo del libro è “Roman” (Romanzo) e in effetti questa storia, dove ogni pagina illustrata è accompagnata da poche righe di testo, si sviluppa secondo le modalità di questo genere letterario. Micio parte per il suo viaggio alla ricerca della terra dei tanti topi e chiede informazioni a diversi animali che incontra per strada (un pesce, una spaventosa bestia sconosciuta e un porcospino). Nessuno lo prende sul serio, a causa dei suoi strani occhi blu, ma lui non perde l’ottimismo ed il buonumore, pur trovandosi costretto a mangiare solo scarni insetti. Poi Micio trova la terra dei gatti dagli occhi gialli e tenta inutilmente di farsi accettare da loro, ma incontra solo derisione, perché “i gatti veri hanno gli occhi gialli”. Ma un giorno questo Micio coraggioso e sempre pieno di risorse salva gli altri gatti da un cane feroce e finisce avventurosamente per trovare la mitica terra dei tanti topi. Ed è così che Micio riesce finalmente a farsi accettare. Una storia che insegna il coraggio, l’ottimismo e il rispetto.
Dal punto di vista estetico, le immagini sono essenziali e caratterizzate da un tratto molto particolare. Mathiesen era un pittore molto attento allo sguardo dei bambini e al loro stesso stile di disegno. Le illustrazioni di questo libro sono tutte in bianco e nero, fatta eccezione per il blu degli occhi di Micio e il giallo degli occhi degli altri gatti. Lo sfondo è ridotto all’essenziale e spesso addirittura assente.
Se volete saperne di più su Mathiesen e le altre sue opere dedicate ai bambini, vi segnalo due recenti articoli apparsi in inglese sul Danish Literary Magazine, rispettivamente nel 2008 (“Egon Mathiesen. Art for children – with a message” di Nina Christensen) e nel 2011 (“Egon Mathiesen. Relevant children’s books written from a humanistic perspective” di Mai Misfeldt). Sul blog “50 Watts” trovate un post dal titolo “Forgotten Illustrator – Egon Mathiesen”, contenente alcune immagini dall’altra celebre opera dell’artista danese, “Aben Osvald” (La scimmia Osvald) del 1947.
Nessuno dei 18 libri di questo grandissimo illustratore è mai stato pubblicato in italiano, mentre le versioni inglesi di “The Blue-Eyed Pussy” (1951) e “Oswald the Monkey” (1959) sono da tempo andate fuori commercio. La buona notizia però è che in anni recenti alcune di queste opere sono state tradotte in altre lingue: francese (“Oswald le singe” e “Le chat aux yeux bleus”, entrambi pubblicati dalle Editions Circonflexe, rispettivamente nel 1999 e nel 2010), tedesco (“Der Affe Osvald”, Eulenspiegel Verlag 1995) e russo (“Kiska s golubymi glasami”, Evropejskij Dom 1996), ma anche norvegese, svedese, giapponese e coreano.
Una storia che fa bene agli occhi e al cuore.
Immagine: Mis med de blå øjne
paola says
Ma quanti giri in biblioteca mi fate fare???? 😉
Bilingue Per Gioco says
avanti e ‘ndrè
avanti e ‘ndrè
che bel divertimento!
(vecchia canzone, o filastrocca)
L.
Marta says
oh, che rabbia che non sia stato tradotto in italiano!!!