Ciao Daniela,
Perchè tuo marito non sarebbe esposto all’italiano se non parlandolo con te? Non vive e lavora in Italia, non parla con clenti e fornitori? Non ha amici italiani?
L’importanza dell’ Hindi, non so cosa dire. A me verrebbe da dire che ogni lingua è importante se è la tua lingua, la lingua dell’infanzia e degli affetti. Ma è questo il caso di tuo marito? È stato cresciuto in Hindi o in Inglese? In quale lingua gli venivano raccontate le storie? Qualunque lingua sia queste dovrebbero essere le storie, e la lingua, da trasmettere. Viste le vostre premesse dubito che il bambino non imparerá l’Inglese…
In realtá secondo me voi avete tante opzioni, e sono tutte giuste, non ce n’è una più corretta delle altre. Se ne potete parlare siceramente e parlare non solo dell’utilitá delle lingue nel mondo del lavoro ma anche dell’aspetto emotivo, vostro, non del bambino, potrete raggiungere una decisione. Fermo restando che poi ognuno di voi deve essere libero di fare la propria scelta, e l’altro dovrá accettare questa scelta, può non essere d’accordo, ma alla fine nessuno può dire a qualcun altro quale lingua parlare con i propri figli.
Non so se ti ho aiutata…
Letizia
Daniela says
Ciao Letizia,
effettivamente non abbiamo una grandissima cerchia di amici italiani. In parte ci siamo trasferiti da poco, in parte non abbiamo creato una cerchia tale di amicizie (o perlomeno in questo periodo non siamo particolarmente sociali) e in parte la metà dei nostri amici parla inglese, perchè di origine inglese o americana. Quindi in questo senso non posso dargli torto. Clienti sì, i fornitori italiani parlano con me, quelli che parlano inglese si interfacciano con lui.
A ragione quello che lui ripete è che la sua famiglia ha sempre parlato inglese. L’hindi o il marathi erano limitati al campetto di calcio, ai giochi con altri bambini o alle interazioni con adulti locali che non parlavano inglese. E ai cartoni animati e ai film di Bollywood 🙂
Onestamente vedo nella nostra situazione un continuo cambiamento dell’uso delle lingue a seconda delle situazioni e degli ambienti che ci troviamo a frequentare. Per esempio in India facilmente potremmo diventare (io, ma anche suo padre, meno spesso) il contatto con l’italiano per D. in un ambiente prevalentemente inglese.
La mia preoccupazione è solo di non confonderlo con i continui passaggi da un lingua all’altra, da una persona all’altra. Io conto di essere consistente e creare situazioni consistenti e sono ottimista circa la sua capacità di comprensione.
Ho ragione? Quali sono le vostre esperienze?
Ivonne says
Ciao Daniela,
Posso chiedervi dove vivete? Se ancora non vi siete fatti una cerchia di amici, magari BpG può aiutarvi! Siamo un po’ ovunque! 🙂
Come dice Letizia, a parte l’utlilità di una lingua rispetto ad un’altra, pensate a ciò che vorreste trasmettere a D. Se ora tuo marito canta qualche canzoncina in Hindi a D., potrebbe essere per lui sufficiente, ma non è detto che più avanti non sentirà il desiderio di utilizzarlo più spesso.
Ivonne
Daniela says
Ciao Yvonne (scusa leggo solo ora!),
viviamo in Toscana. Mio marito parla inglese con D. saltuariamente ora, ma sono sicura che D., una volta più grande, e di riflesso anche io, sarà molto più esposto all’hindi tramite la televisione. Certo, la televisione non è l’unico mezzo per insegnare una lingua, ma sicuramente in questo caso gioca un ruolo piuttosto importante. Non mi preoccupo tanto del futuro quanto del fatto che le nostre scelte presenti siano quelle giuste.