Se avete voglia di incominciare a proporre ai vostri piccoli lettori un chapter book in Inglese, vi consiglio ”The Owl who was afraid of the Dark” di Jill Tomlinson. Si tratta di un libro piuttosto semplice, non troppo lungo e caratterizzato da alcune piacevoli illustrazioni che favoriscono la transizione dai picture books. Questo è il primo testo un po’ piu’ strutturato che ho condiviso con mia figlia di quasi cinque anni e ha ottenuto un buon successo, incoraggiandomi a proseguire con ulteriori letture in Inglese.
LA STORIA IN POCHE RIGHE
“Plop is a baby barn owl. He is perfect in every way, except for just ONE thing…he is afraid of the dark!”
Mamma gufo lo invita a scoprire il bello del buio e Plop incontra una serie di personaggi che gli spiegano perché amano la notte dal loro personale punto di vista: un bimbo, una vecchia signora, un boy scout, una ragazza, un uomo col telescopio… Ma sarà solo Orion, il gattino nero, a convincerlo di quanto il buio sia bello e, finalmente, Plop inizierà ad apprezzare la notte e potrà partire per la caccia notturna con mamma e papà come ogni piccolo gufo che si rispetti.
DIAMO I NUMERI
– Pubblicato in UK nel: 1968
– Age group consigliato da Amazon: 3 and up
– Capitoli: 7
– Pagine: 99
DA LEGGERE PERCHE’
– i capitoli hanno una struttura ripetitiva e questo aiuta a comprendere la vicenda e a creare aspettativa nei piccoli lettori
– il protagonista ha pregi e difetti nei quali i vostri bimbi si riconosceranno
– si impara che, con qualche sforzo, è possibile superare le proprie paure
CI HA FATTO SORRIDERE
Alla fine di ogni avventura, mamma Owl chiede speranzosa al suo piccino se ha finalmente iniziato ad amare il buio…e Plop risponde sistematicamente che non gli piace affatto. Verso la fine del libro, mia figlia ha cominciato a pregustare questo momento e a rispondere al posto del gufetto “I still do not like it AT ALL!”
LA FRASE PIU’ BELLA
Siamo ormai prossimi alla conclusione e Orion, il gatto nero, esalta le bellezze della notte…
“And this is only one sort of night. There are lots of other kinds, all beautiful. There are hot, scented summer nights; and cold windy nights when the scuffling clouds make ragged shadows across the ground; and breathless, thundery nights which are suddenly slashed with jagged white lightning; and fresh spring nights, wen even the day birds can’t bear to sleep; and muffled winter nights when snow blankets the ground and ices the houses and trees, Oh, the nights I have seen – and you will see, Plop as a night bird”
E LE ILLUSTRAZIONI?
In media ce n’è una ogni due pagine, si tratta di belle immagini in bianco e nero disegnate a matita. Il piccolo gufo è rappresentato in maniera molto realistica con le sue delicate piume e grandi occhi neri: ispira tenerezza e senso di protezione.
VI SEGNALO…
– Se cercate un libro avventuroso o ricco di colpi di scena, “The Owl” non fa per voi! In compenso è molto dolce, rassicurante e divertente
– Nel testo si parla di Babbo Natale: come farebbe Father Christmas ad arrivare se non ci fosse il buio? Meglio evitare, quindi, se questa figura non fa parte della vostra tradizione familiare.
MIA FIGLIA DICE
(citazioni testuali, concedeteci gli errori…):
– “ (I liked it because) Plop fall down from the branch all the time” (deve ancora imparare volare e quindi gli atterraggi sono spesso malfermi)
– “ (I liked it) because the mum and daddy of Plop are kind”
– “Mummy, I give you an owl kiss”: eh sì, grazie a Plop, abbiamo imparato come i barn owls danno i bacini, e cioè con delicati colpi di becco sulla punta delle orecchie. E quindi ogni tanto lo facciamo anche noi, facendo finta di essere mamma gufo con il suo piccolo…
“The Owl who was afraid of the Dark”, amazon it (con CD) e amazon.co.uk (anche con CD) : un libro che sa trasformare una paura in avventura!
Grazie Elisa per la segnalazione. In realtà la mia bimba sta per compiere due anni quindi questo libro per ora non è adatto a lei ma non ho resistito leggendo il titolo. Fino a sei mesi fa mia figlia temeva i gufi ma io le dico che sono “friendly owls” ed ora non li teme più. A volte teme il buio pertanto mi chiedo se si possa prendere qualche spunto da questo testo per dissolvere i suoi timori!
Subito infilato nel carrello! Mi ha particolarmente convinta la struttura ripetitiva della storia, che sicuramente aiuta moltissimo a seguire la storia e ad appassionarsi, e anche a riraccontarla, ottima per i primi approcci ai chapter books o alla lettura individuale. Mi è piaciuta molto anche la struttura della recensione!
L.
Complimenti Elisa, mi è piaciuta molto la tua recensione, soprattutto al parte da “diamo i numeri in poi”, personalizzata e sentita. Putroppo per il mio piccolo G ancora è presto per leggerlo, hai qualcosa da propormi per un bimbo di 14 mesi? grazie
Ciao Giada,
sono contenta che la review ti sia piaciuta. Letture per un bimbo di 14 mesi? Beh, le proposte sono infinite, dipende un po’ dal genere che vi piace. A questa età è molto importante individuare dei testi brevi, che siano accattivanti da ascoltare (rime, musicalità, ripetizione) e che allo stesso tempo abbiano immagini belle, nitide, colorate. Ti butto li’ qualche idea disponibile in versione board book, prova a vedere su Amazon se è il vostro genere:
– “Peek-A WHO?” di Nina Laden, per stare in tema di gufi
– “We are going on a bear hunt” di Rosen (cerca su Youtube, lo troverai recitato dall’autore, a me
piace tanto!)
– tutta la produzione di Carle, in particolare “The Very Hungry Caterpillar” e “Brown Bear Brown
Bear what do you see?”
– i libri di Leslie Patricelli, supercolorati (noi abbiamo “Blankie”)
– i libri di Sandra Boynton, in rima, ti consiglio ” soprattutto “The Going to bed book” e “Doggies”,
molto divertenti
– i libri di Karen Katz, anche Letizia ne ha parlato
– le vicende del cagnolino Spot, di Eric Hill
Guarda anche i libri di Roger Priddy per varie proposte su animali, parole, colori, forme… Io ho sempre privilegiato testi piu’ narrativi (seppur semplici) ma quelli di Priddy mi piacciono perchè hanno foto che illustrano i diversi oggetti (e non disegni) e sfondi monocromatici dalle tonalità vive.
Buona lettura!
Elisa
Molto tenera la storia. Ma nessuno di voi ha mai
paura di passare una pronuncia “italiana” ai bambini? La mia ormai mi corregge (sigh!).