Sono un topo di biblioteca, lo confesso.
E’ più forte di me.
Adoro girare per gli scaffali alla ricerca del libro perfetto da portare a casa.
So benissimo che c’è un metodo più veloce (e anche più tecnologico) per trovarlo.
Ma io sento proprio il bisogno di guardare, annusare, sfogliare, prima di scegliere.
Perchè la lettura è un’avventura che, secondo me, deve coinvolgere più o meno tutti i sensi disponibili.
Ed è proprio con questo criterio che ho accompagnato la mia 6enne nella sezione Bambini.
Alla ricerca dei suoi compagni di viaggio per il prossimo mese.
In effetti in questo modo la scelta somiglia di più ad un’avventura, non trovate?
E’ così che siamo tornate a casa insieme a Ranocchi a Merenda, una storia scritta da Guido Quarzo, illustrata da Cecco Mariniello ed edita dalla Piemme Junior, Collana Il Battello a Vapore, Serie Bianca (per il lettori dai 6 ai 9 anni).
All’inizio della storia troviamo due fratelli, Elisa e Carlo, alle prese con un’avventura pericolosa: sconfiggere l’antipaticissimo cuscino verde…ops, volevo dire, il drago cattivo.
L’arrivo della mamma, che si finge un eroe solitario, pone fine alle angherie del drago e, per il momento, al gioco.
I due bambini si intristiscono e la mamma, allora, decide di raccontare loro una storia avventurosa, divertente e un pochino diversa da solito:
C’era una fata che andava in giro
da uno stagno all’altro
trasformando in principi
tutti i ranocchi che incontrava.
era più forte di lei:
ogni volta che vedeva un ranocchio
non resisteva e zacchete,
lo faceva diventare altro
e biondo
e con gli occhi azzurri.
E i ranocchi non è che la trasformazione l’avessero presa tanto bene.
Anche perchè, nonostante l’aspetto umano, le loro abitudini alimentari erano rimaste immutate.
E capite bene anche voi che vedere un principe che caccia insetti con la lingua è assai disdicevole!
Quei poveri principi
non riuscivano ad acchiappare moscerini, mosche e zanzare.
Correvano avanti e indietro
con la bocca spalancata
cercando di farci finire dentro
qualche insetto,
ma gli esiti erano deludenti.
Insomma, una gran fatica per nulla.
Ma la domanda che si continuavano a fare tutti era: per quale motivo la fata si comportava così?
E finalmente, un giorno, la verità venne a galla:
la poverina si sentiva sola
e sperava
in quel modo strampalato
di trovare il suo principe azzurro.
Una fata romantica, insomma!
Un giorno un ranocchio, che aveva capito cosa accadeva nel cuore della malcapitata, decise di scriverle una lettera.
Cara fata,
piuttosto che trasformare
tutti i ranocchi in principi,
faresti più in fretta
a trasformare te in ranocchia.
La fata capì che quella poteva essere la soluzione ai suoi problemi.
E così fece.
E da brava ranocchia giudiziosa, incontrò molti ranocchi, strinse amicizie e trovò la sua anima gemella.
Ranocchi a merenda è una favola moderna, ma con un retrogusto un pochino antico.
Perchè parte da un tema classico (quello del principe ranocchio), e per le illustrazioni, che sembrano uscite da un libro di fiabe di quelli di una volta.
E’ una storia divertente, anche un po’ magica, che però ha un bel significato (nemmeno troppo) nascosto:
a volte, nella vita, per ritrovare la felicità e stare bene con se stessi, è necessario cambiare mondo (o forse soltanto punto di vista).
E la nuova visione di quello che ci circonda può aiutarci a trovare l’amore.
Che non necessariamente dovrà essere biondo, con gli occhi azzurri e il cavallo bianco, per renderci felici.
Perchè, come recita uno dei miei libri per bambini (ma anche per adulti) preferiti, ovvero Il Piccolo Principe:
L’essenziale è invisibile agli occhi.
Ciò che conta sul serio è ciò che vede il cuore.
Immagine: Ranocchi a merenda, su amazon.it
Elisa says
Silvia, grazie per la segnalazione. Da ormai 3 anni acquisto quasi esclusivamente libri in Inglese per la mia bimba di 5 anni ma non disdegno la possibilità di inserire anche titoli in Italiano e la collana del Battello a Vapore mi piace molto. Ultimamente sto optando per titoli “non fiction”, ad esempio ho trovato una bella collana illustrata in cui sono presentati in maniera semplice alcuni filosofi con il loro pensiero (Kant, Socrate…), un altro libro che racconta la vita di personaggi storici sotto forma di favola (da Cleopatra a Enrico VIII, da Maria Teresa d’Austria alla regina Vittoria), un altro ancora sulle vite dei santi. Hai qualche suggerimento in questo ambito? Anche se penso che quando inizierà lei a voler leggere da sola dovro’ tornare a qualcosa di decisamente piu’ semplice… Grazie
E.
Silvia says
Ciao Elisa e grazie a te per il commento!
In effetti non mi è ancora capitato di prendere libri non fiction per la Saruccia.
Ma alla prossima spedizione punitiva in biblioteca faccio una ricerca in questo senso e, magari, ne riparliamo! 🙂
polepole says
Mi piace questa morale, Silvia!
E mi piace ancor di più l’idea di andare alla ricerca di compagni di avventure… 🙂
Silvia says
Diciamo che è una morale nella quale, ultimamente, mi rispecchio molto! 🙂
Amalia says
Ciao Silvia,
grazie per la segnalazione,
mi piace molto la trama e il significato della storia,
buona giornata,
Amalia
Silvia says
Grazie a te!