Idiomas mi niño? ha!
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Idee e soluzioni per i bambini bilingui e per quelli che lo diventeranno, e per tutti i genitori.
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Ciao Letizia,
innanzitutto complimento per il blog, è interessantissimo.
Ti scrivo perché ho un dubbio e mi piacerebbe avere il tuo parere: sono italiana, sposata con uno spagnolo, abitiamo in Spagna. Sto aspettando un bambino e mio marito ed io stiamo già pensando a come organizzarci affinché il nostro piccolino sia bilingue a tutti gli effetti. Ti premetto che mio marito parla abbastanza bene l’italiano e volentieri, infatti tra di noi, parliamo indistintamente spagn. o ital. (a volte una mix tra i due).
Ho letto vari post del tuo blog e ho capito che la cosa più importante è avere le idee chiare su che lingue parlare al bimbo. Io naturalmente fin dall’inizio, gli parlerò italiano, ma il dubbio è mio marito. La cosa più ovvia sarebbe applicare l’OPOL, ogni genitore parla la propria lingua madre. Ma, visto che abitiamo in Spagna, lo spagnolo lo imparerà lo stesso (amici,parenti,tv,asilo ecc..). Quindi mi chiedo, non sarebbe una buona idea che anche il papà, in casa, parlasse italiano al bimbo?in questo modo, lui capirebbe che l’italiano è una lingua per noi (genitori)importante. Te lo dico vista l’esperienza di un’amica italiana che vive qui, che ha applicato con i suoi figli l’OPOL, ma ora che sono adolescenti, sembrano rifiutare entrambi l’italiano, limitandosi a capirlo, ma a quasi non parlarlo, se non con un forte accento spagnolo, rispondendo in spagnolo alla madre.
A me piacerebbe che il mio bimbo sentisse come propria e importante l’italiano. Ma a questo punto mi sorgono altri dubbi:
– se scegliamo l’OPOL, quando siamo tutti e tre insieme, che lingua parliamo? uno dei due genitori dovrà parlare la lingua dell’altro. Ma allora il bimbo, abituato all’italiano con la mamma e al castigliano con il papà, non troverà difficoltà? si troverà in confusione?
– se scegliamo l’altra opzione, in casa l’italiano (e con la famiglia materna) e fuori (e con la famiglia paterna) lo spagnolo, probabilmente avrà problemi con lo spagnolo, poiché suppongo che il primo anno starà abbastanza con noi due, visto che nel nostro paese non abbiamo familiari, abitano tutti lontano e le occasioni per vedersi sono poche.
Scusa la prolissità, è un argomento a cui ci tengo molto (io poi, sono insegnante di lingue qui in Spagna e so quanto è difficile imparare un idioma! Solo vorrei facilitare la vita al mio bimbo!).
Grazie per il tuo aiuto!
Laura,
nelle circostanze che mi descrivi ML@H (minority language at home) mi sembra davvero un’ottima scelta, nessuno può dirvi cos’è giusto, certo non io senza nemmeno conoscervi, ma credo anche anch’io farei lo stesso ragionamento. Quanto al fatto che non impari lo spagnolo, se non avete intenzione di vivere segregati secondo me non avrete problemi…
Ciao,
Letizia
Grazie mille Letizia per la tua risposta!! Sono contenta che ti sembri una buona idea…vedremo…
Ciao
Laura