Tra una settimana inizierà ufficialmente l’estate e anche se in questo periodo il meteo – perlomeno a Milano – si diverte a giocare con nuvole e pioggia, la bella stagione porterà di sicuro un bel carico di novità. Per noi estate vuol dire stare all’aperto, giocare sul prato o in riva al mare, passare più tempo con famiglia e amici, gustare fino all’ultimo minuto le belle giornate e le vacanze!
I ritmi quotidiani inevitabilmente si allentano, tutto è più calmo e rilassato e capita magari di improvvisare un tardo aperitivo (o una cena anticipata) al ritorno da una passeggiata o dal mare. La tavola si riempie di colori e tutti aiutano a preparare 🙂
Oggi, quindi, per darvi qualche idea vi porterò fino in Spagna alla scoperta delle tapas!
Dimenticate i tradizionali spuntini e anche i buffet, spesso tristi, dei nostrani aperitivi: le tapas fanno parte della cultura gastronomica spagnola e storicamente hanno un’origine antica. Si dice che furono inventate nel XIII secolo dal re Alfonso X che ne impose la presenza alle stazioni di posta per impedire che i viaggiatori (specialmente quelli che portavano missive importanti) fermandosi per una sosta di ristoro subissero troppo l’effetto dell’alcool bevuto a digiuno.
Altre leggende raccontano che le tapas furono inventate in occasione della visita di un re spagnolo in una città costiera. Il re entrando in un bar chiese del vino ma al momento di essere servito si alzò il vento. Il cameriere quindi mise un piattino con una “tapa” di jamon sul bicchiere per evitare che vi entrasse la sabbia, il re apprezzò tanto il gesto da pretendere una tapas per ogni bevanda. Infine, c’è chi fa risalire l’origine delle tapas alla guarigione di Alfonso X: il re malato sarebbe guarito bevendo tra i pasti del vino accompagnato da piccole porzioni di cibo, “las tapas”!
L’importanza che ancora oggi questi fuori pasto rivestono è strettamente legata alle abitudini spagnole. In questo Paese, infatti, i due pasti principali sono notevolmente distanziati tra di loro, raramente si cena prima delle ventidue e le tapas sono indispensabili per placare gli stomaci dei più affamati! L’offerta di tapas è molto ampia e variegata: tartine, olive, chorizos (salsicce piccanti), jamon (prosciutto), cubetti dei saporitissimi formaggi locali e piccoli assaggi di tutti i piatti tradizionali tra cui l’immancabile tortilla di patate!
Solitamente le tapas accompagnano un bicchiere di vino o della birra ma perché non servirle con un centrifugato di frutta e verdura che piacerà e farà bene a tutta la famiglia? Aggiungete una ciotola piena di pomodorini, bastoncini di carote e sedano, bruschette di pane e olio e avrete un aperitivo sano e adatto anche ai più piccoli. E mentre tutti si danno da fare per preparare la tavola o per pulire i giochi ancora sporchi di sabbia, preparate questa tortilla di patate che certamente incontrerà i gusti di tutti! Buon inizio d’estate e mi raccomando leggeteci anche in vacanza, le idee per rallegrare tavola e stomaci vacanzieri non finiscono qui!
Tortilla di patate
Ingredienti
- 600 gr patate novelle
- 3 uova
- 1 cipolla
- olio extravergine d’oliva
- sale
Preparazione
1. Lavare e pelare le patate, tagliarle a cubetti grossi (circa 2 cm per lato) e metterle in un tegame con abbondante acqua salata. Portare a ebollizione e far cuocere scoperta per circa 5 minuti. Spegnere il fuoco, coprire e far riposare per altri 5 minuti. Scolare bene le patate che saranno tenere.
2. Tagliare a rondelle la cipolla. Scaldare in una padella antiaderente 2 cucchiai d’olio oliva, farvi rosolare per una decina di minuti la cipolla, mescolando di tanto in tanto. Unire le patate e cuocere per altri 5 minuti, trasferire poi le verdure sgocciolate in una ciotola e far raffreddare.
3. Sbattere le uova con un pizzico di sale, aggiungerle poi alle patate mescolando bene. Versare il composto nella padella calda (senza aggiungere altro olio) e far cuocere, coperto, per 10 minuti a fuoco basso controllando che la tortilla non attacchi. Girare aiutandosi con un coperchio e far cuocere per altri due minuti.
Come ci aiutano i nostri bimbi?
- I più grandi pelano le patate e le tagliano a cubetti
- Sbattono le uova
P.S. La tortilla può essere cotta anche il giorno prima o la mattina e servita fredda tagliata a cubetti, provatela al forno se desiderate un tocco di leggerezza in più (la ricetta doc però prevede di friggerla 😉 )
Fonti
- Camillo Massina, “Come fare paella, gazpacho e sangria”, amazon.it
- Vivereamadrid.it
- Wikipedia
Arianna says
¡qué guay! Provo al più presto la ricetta…
Buona estate,
a
Carolina says
Tortillaaaaaa (da leggere alla Homer Simpson). Non vedo l’ora di tornare nella mia Spagna per rimpizzarmi per bene di tapas e di comida de mamá 🙂
Un appunto però: la vera tortilla de patatas prevede che i cubetti di patata vengano fritti, non bolliti (casomai fatti al forno con un bel filo d’olio). Quello spagnolo, si sa, è un popolo di fritangas! 😀 Provare per credere: è moooooolto più buona. Fatti in friggitrice con olio d’oliva extravergine e poi asciugati per bene, è una vera prelibatezza.
Brava Claudia, bellissimo post sulle tapas!
Claudia says
grazie Carolina!
effettivamente anche nei miei ricordi di vacanze spagnole c’era una tortilla più…come dire…fritta! diciamo che l’ho voluta rendere più idonea ai nostri bimbi, il mio che ha 15 mesi l’ha assaggiata perché in fondo l’olio che si usa non è tantissimo e poi ogni tanto uno strappo alla regola ci può stare, no? 😉
i peperoni mi attirano molto, meno il parmigiano se devo essere sincera perché mi piace il gusto ‘puro’ di cipolle e patate!!! ne approfitto per chiederti una cosa: tempo fa ho mangiato a casa di un’amica basca dei peperoni (le falde) ripieni di carne e qualcos’altro e poi fritti (forse impanati ma non ricordo), per caso sai come si chiamano?!?! 🙂
Bilingue Per Gioco says
Quelli no, ma i peperoni spagnoli per eccellenza, unici indimenticabili paradisiaci, sono i
PIMIENTOS DEL PIQUILLO RELLENOS
mi commuovo solo al pensiero, e saranno passati quasi 10 anni dall’ultima volta che li ho mangiati…
L.
Claudia says
grazie Letizia, sai che probabilmente erano una variante dei pimento del piquillo rellenos? ho chiesto numi alla mia amica, ti farò sapere! (spero anche che mi mandi la ricetta!)
Arianna says
Noooo…pimientos de Padron tutta la vita!!! Sarà che li ho mangiati in abbondanza sia in gravidanza sia in allattamento, risultato: le figlie, quando capita, non disdegnano il piccante quindi mi sa che la tortilla andrà per noi andrà con extra chorizo (ok, mi censuro da sola: solo un pochetto 🙂
¡buen provecho!
Bilingue Per Gioco says
Non ho mai fatto la tortilla perchè pensavo che bisognasse friggere le patate e poi friggere la frittata, il che mi sembrava un filo eccessivo (ma ovviamente non mi impediva di mangiarmela di gusto ad ogni occasione, bastava che fosse qualcun altro a prepararla….). Ma se basta saltare in padella patate già lessate, allora si può fare!
Ma un po’ di parmigiano ce lo vogliamo mettere? Mi piacerebbe sentire in merito il parere delle nostre amiche Itanole…
L.
Carolina says
Per quanto mi riguarda, metteteci pure il parmigiano. Personalmente molto meglio, già che vogliamo proprio farci del male (e ogni tanto ci sta!), metterci pure du’ peperoni 😀
¡Lo que no mata engorda! 😛
Bilingue Per Gioco says
Ok per patatate passate al forno e un po’ di parmigiano, ma il peperone anche no. Non per motivi calorici ovviamente…
Comunque quel che non mata engorda ME, a TE, Carolina, non ti mata e non ti engorda…
L.
P.S.
In Italiano: Quel che non strozza ingrassa
Carolina says
Nooooo fidati che è DIVINO! Toglietemi tutto ma non i peperoni arrosto!!
PS: Sono in partenza per la Spagna sabato!! Post in arrivo dalla Spagna!