Tutto cominciò nel marzo del 2010, quando alcune famiglie ricevettero dall’Assemblea dei Rappresentanti dei Francesi all’estero una lettera di sensibilizzazione al tema del bilinguismo dei propri figli e la presentazione di un programma dal nome in codice: FLAM.
Dietro l’acronimo di Français LAngue Maternelle, si cela un progetto nato qualche anno fa su iniziativa e sovvenzione del Ministero degli Affari Esteri francese per rispondere al bisogno delle famiglie di origini francofone residenti all’estero, di instaurare e/o mantenere per i propri figli un legame con la lingua e la cultura francese.
E’ stato osservato, in effetti, che il legame ‘di sangue’ con la lingua minoritaria tende a assottigliarsi col tempo se non è rafforzato da uno scambio all’esterno della famiglia, sia esso di tipo scolastico o extra scolastico. Ed ovviamente non tutti i bambini francofoni hanno la possibilità di frequentare le scuole francesi all’estero, vuoi per ragioni di tipo logistico ma soprattutto economico…
Con la scoperta del programma FLAM, si aprì a noi genitori l’opportunità di trasformare i nostri bambini ‘bilingui di nascita’ in ‘bilingui di fatto’, attraverso l’interazione con altri bambini di età e livello di conoscenze omogenei in un contesto ludico ed extra-scolastico. Insomma di fatto e, perdi più, ‘per gioco’.
Pochi mesi dopo, su iniziativa di qualche sparuto genitore entusiasta di poter contribuire in maniera attiva allo sviluppo del bilinguismo del proprio bambino, nacque l’associazione Flam Italie (www.flamitalie.org) che nel settembre 2010 iniziò la sua avventura con i primi gruppi di bambini.
Non fu così semplice cercare i locali, gli insegnanti, le finanze e soprattutto i genitori su cui contare per animare e gestire al quotidiano l’associazione. E’ proprio grazie al loro volontariato, cardine delle strutture associative a carattere non lucrativo, che Flam Italie ha potuto proporre, fin dalla sua creazione, una quota di adesione molto bassa, condizione necessaria per democratizzare l’accesso al consolidamento della lingua francese presso i suoi membri.
Altro perno dell’associazione è la collaborazione (ovviamente non volontaria, ma, a giusto titolo, retribuita) di insegnanti madrelingua, con un’importante esperienza alle spalle nella trasmissione della lingua francese a bambini bilingui, essi stessi spesso genitori confrontati a tale problema nelle loro famiglie. Grazie alla loro esperienza, commista ad una grande dose di passione e disponibilità, nonché attraverso i vari strumenti di lettura, ascolto, canto, immedesimazione teatrale che l’associazione mette a loro disposizione, risultati sorprendenti sono stati osservati nei nostri bambini.
I più piccoli ritrovano un vocabolario in francese, fino ad allora rifiutato e custodito ben recondito in attesa di una condivisione con gli altri compagni di questa “avventura bilingue”. I bambini più grandi (già in scuola primaria o secondaria), invece, oltre alla barriera dell’espressione orale, riescono ad infrangere anche quella della scrittura nella lingua minoritaria, che nel caso del francese, puo’ rivelarsi ardua a causa della fonetica alquanto difficile e, diciamolo pure, antipatica da trascrivere …
A distanza di due anni dal suo debutto pioneristico, oggi Flam Italie accoglie più di 70 bambini bilingui (o tri/quadri-lingui per diverse e fortunate ragioni) divisi in 5 gruppi, che si ritrovano, una volta a settimana ed in orari extra-scolastici, nello scenario idilliaco del liceo francese Chateaubriand di Roma ed in una biblioteca comunale di Frascati, immersa anch’essa nel verde del Parco dell’Ombrellino.
L’associazione puo’ contare sulla collaborazione e sullo scambio costruttivo tra genitori, insegnanti, istituzioni francesi o locali, nonché ogni altro attore interessato all’esplorazione di questo appassionante mondo che è il bilinguismo. Mi ricordo ancora quando l’associazione venne a contatto con uno psicologo infantile, anch’esso bilingue, che si interrogava sull’impatto del bilinguismo sulla psiche di un bambino (nonché su quella del genitore che osservando i progressi del proprio bambino bilingue li confrontava con il suo annaspare tra le due lingue apprese in età adulta…). Ci si potrebbe chiedere, cosa c’entra l’apprendimento di una lingua con la psicologia ?
Ecco, l’esistenza di un‘associazione poggia anche e soprattutto su questo, sugli scambi di esperienze, sulla condivisione di strumenti e sull’arricchimento reciproco che una visione bilingue del mondo puo’apportare.
E non solo ai nostri figli.
Per conoscere meglio il programma Flam a livello mondiale : www.programmeflam.fr
Per partecipare all’avventura di Flam Italie : www.flamitalie.org
Elisa says
Ciao Maria,
ho dato un’occhiata al sito e questo progetto mi sembra davvero molto interessante sia per gli obiettivi che si prefigge sia per il metodo utilizzato. Purtroppo non mi riguarda direttamente sia perchè non abitiamo a Roma sia perchè mia figlia non conosce il Francese (o meglio, non ancora, dal prossimo anno inizierà un corso monosettimanale ma per il bilinguismo credo ci vorrà un po’!!) ma l’iniziativa è davvero lodevole. Grazie per avercela presentata.
Elisa
Maria says
Ciao Elena, non so in quale città abiti, ma sappi che il programma Flam è presente in tanti paesi del mondo ed in Italia, oltre che a Roma, anche a Torino ed a Palermo (anche se in forma leggermente diversa). Ben presto forse altre grandi città come Milano e Venezia adereranno all’iniziativa.
Ciao
Maria
Elisa says
Io sono a Milano! Buono a sapersi allora…Al momento la mia bimba se la cava con l’Inglese ma avrei davvero voglia di iniziarla al Francese, una lingua che parlo bene e amo molto. Visto che a casa ci concentriamo sull’Inglese ero proprio alla ricerca di qualche soluzione esterna, tipo corso (sotto forma di gioco vista l’eta’) o playgroup per avere un momento dedicato alla scoperta di questa nuova lingua. Ma quale deve essere il livello dei bimbi che partecipano agli incontri del programma FLAM? Pensi che potrebbero essere aperti anche ai principianti?
Grazie
E.
Patrizia says
Buongiorno a tutte! davvero interessante. Sto tentando con notevoli sforzi di far si che mia figlia Silvia di due anni possa divenire bilingue italiano-francese. Ormai per lei la componente “sociale” nella vita quotidiana sta diventando sempre più importante, e io mi rendo conto che da sola non potrei arrivare lontanissimo (ad oggi lei capisce praticamente tutto ciò che le dico ma continua ad usare l’italiano). Quindi sto cercando di capire come fare a farla partecipare a situazioni di gioco con coetanei che parlino francesce. Flam è sicuramente un’iniziativa interessante e per me che abito a Padova Venezia potrebbe essere una possibilità abbastanza comoda. Sai darmi qualche informazione in più o qualche contatto?
Grazie mille! Patrizia
Maria says
ciao Patrizia,
per quanto riguarda Flam a Venezia, ti consiglio di contattare l’Alliance Française Venise.
All’indirizzo qui sotto vedo che organizzano ateliers en français dall’età di 3 anni, il che sarebbe perfetto per la tua bimba !
http://www.afvenezia.it/enfants-francophones.html?lang=fr
ciao
Maria
Maria says
@Patrizia
sempre su Venezia puoi contattare anche l’associazione ‘Les loustics de la lagune’ all’indirizzo : loustics.lagune@gmail.com
spero possa esserti utile
ciao
Maria
patrizia says
cara Maria,
grazie mille per le indicazioni. Li contatterò sicuramente, così magari potrò essere utile ad altre mamme sul sito.
un caro saluto.
patrizia
Patrizia says
Carissime, seguendo il consiglio di Maria ho contattato l’associazione Les Loustics de la Lagune. ed in effetti loro organizzano laboratori per bambini tra i due e i tre anni una volta a settimana il lunedì dalle 16.45 alle 17.45, presso una scuola nelle vicinanze di piazzale Roma. Purtroppo , per me che lavoro, l’orario è impensabile.
L’idea che vi prpongo però è<. se ci fossero altre mamme interessate in Padova e dintorni a partecipare ad iniziative del genere, potremmo coalizzarci e provare a coinvolgere l'associazione in modo da organizzare qualcosa in "terraferma" magari il sabato mattina?
Chi si fa avanti?
Un saluto a tutti,
Patrizia
Bilingue Per Gioco says
Scusatemi ma non si può usare il blog come un forum per organizzare attività varie, non è la struttura adatta e scoraggio tutti i tentativi in questo senso, se no il blog ne soffre. Mi spiace.
L.
Maria says
Al momento il programma Flam parte dai 5 anni. Non contemplando la presenza dei genitori, è necessario in effetti che il bambino sia già abituato ad un’inserzione autonoma in un gruppo con altri coetanei (del tipo della scuola materna per interderci).
Se ti interessa sapere se e quando partirà l’iniziativa a Milano, contatta il Consolato o l’Institut Français. Sapranno sicuramente darti qualche informazione in più.
Ciao
Maria