Passeggiavo per le vie di Verona, una manciata di mesi fa e dalla vetrina di una libreria per ragazzi, tra le solite copertine chiassose, lucide e sgargianti, un enorme cappello rosso e lo sguardo rapito di un bimbo hanno attirato la mia attenzione con la pacatezza tipica dell‘ eleganza: era lei, Lisbeth Zwerger che -esattamente come il pifferaio di Hamelin– mi ha ipnotizzata, costretta ad entrare e a fare mio quell‘ esile libro dalla copertina opaca e promettente.
Ho sempre seguito da lontano il lavoro di L. Zwerger, con un misto di primitiva invidia reverenziale e diffidenza. Ho fantasticato spesso sulle sue tavole inondate di luce e aria, sulle anatomie essenziali dei suoi personaggi, sul mistero che la perfezione dei suoi dipinti suggeriscono. Di solito uno dei criteri con i quali giudico ‘‘buona,, un‘ illustrazione è l‘ evidenza dell‘ aspetto artigianale: mi piace l‘ imperfezione, la sbavatura fuori controllo, il segno della pennellata che suggerisce il movimento e la presenza della mano dell‘ artista, l‘ ordine creato dal chaos. Il lavoro di Lisberth Zwerger non ha nulla di tutto questo. Il suo sfumato, cosí impeccabile da sembrare aerografato, le sue campiture sicure e perfette (difficilissime da realizzare su carat ruvida!), la composizione ragionata al minimo dettaglio, la nitidezza e la pulizia estreme provocano una fascinazione simile a quella che si prova di fronte ad un oggetto di design industriale… o a un fenomeno di natura divina!
Accade spesso dopo aver maneggiato un buon libro illustrato, cosí come quando si esce da un‘ esposizione o da un concerto, di aver voglia di imitare, di fare: dipingere, sperimentare, suonare, cantare, ma con le tavole di Lisbeth Zwerger l‘ iniziale -odiosa!- sensazione di impotenza sublima rapidamente in pura gioia contemplativa fine a sé stessa: una vera e propria forma di meditazione visiva.
Avvicinarsi al suo lavoro è molto semplice: l‘ elenco delle sue pubblicazioni è nutrito e molto vario, esistono pubblicazioni in italiano , tedesco, inglese, francese (…) ecco, magari mi sento di sconsigliare proprio il pifferaio di Hamelin dei fratelli Grimm, che ha lasciato tutti sconvolti in famiglia (a meno che i vostri bimbi non abbiano già uno sviluppato gusto noir o considerino estremamente noiosi gli happy ends :-S). Genitore avvisato…
Bilingue Per Gioco says
Eleonora,
che meraviglia! Grazie di averci proposto questa illustratrice.
Mi sembra interessante però che illustri solo i classici, non mi pare ci siano titoli nuovi o recenti nella sua produzione, chissà perchè… Certo non le saranno mancate le occasioni o le richieste…
Mi fa piacere pensare che sia stata Verona, dove ci siamo incontrate, a portarti questo libro e questa grande artista.
L.
Eleonora says
Anch‘io ormai la associo al nostro incontro e forse anche per questo mi ci sono affezionata 🙂
ho notato anch‘io che ha illustrato praticamente tutti i classici ma poco-nulla di contemporaneo, il che la rende ancora più misteriosa e affascinante, come se le immagini che partorisce, nonostante godano di un‘ estetica estremamente attuale, abbiano avuto una gestazione lenta e una concezione remota, magari mentre da bambina, negli anni ‘ 50-60, leggeva tutta sola un più-che-surrealista Carroll nella quiete e nella luce delle splendide primavere viennesi… mi piacerebbe sapere un po‘ meglio il tedesco e dove trovarla per chiederglielo…davvero!
Francesca says
Eleonora, i tuoi post hanno sempre un che di magico! Grazie per la segnalazione. Proprio stamattina in treno leggevo di come i libri contribuiscano a sviluppare le capacità immaginifiche dei nostri piccoli e sicuramente libri con illustrazioni belle come quelle che ci hai mostrato possono essere ancora più efficaci.
Una volta la nonna paterna mi ha detto che avevo comprato un libro molto bello (Lost and Found di Oliver Jeffers) ma contemporaneamente mi ha fatto notare che libri come quello piacciono a “noi” adulti e non ai piccoli, che in quanto piccoli, preferiscono libri con illustrazioni più “semplici” e con colori più “sparati”.
Beh quel libro è praticamente distrutto dopo tutte le volte che il baby lo ha scelto in mezzo a tutti gli altri, sfogliandolo e risfogliandolo indicando ora un pinguino, ora la luna, ora un uccello…
Eleonora says
Francesca, grazie mille a te!
Nell‘ ultimo post di Chiara c‘è una bella discussione a proposito di questo interessantissimo tema
http://bilinguepergioco.com/2012/07/06/la-app-che-cambia-il-finale-delle-favole/comment-page-1/#comment-14503
e, certo, mi andrò a cercare il libro che hai citato: non lo conosco e mi hai incuriosito 🙂
A. says
C’è anche il cartone, di Lost and Found: http://www.imdb.com/title/tt1336600/
Francesca says
Per restare in tema suggerisco questo post:
http://www.flavorwire.com/306958/the-20-most-beautiful-childrens-books-of-all-time?all=1&utm_source=Publishers+Weekly%27s+Children%27s+Bookshelf&utm_campaign=d2f2898724-UA-15906914-1&utm_medium=email
ci sono molti spunti interessanti…e Lisbeth Zwerger è presente nei commenti…