Il progetto di bilinguismo Italiano/Inglese che sto portando avanti con mia figlia, di ormai 5 anni e mezzo, si sta rivelando un percorso ricco di stimoli e gratificazioni. Certo, abbiamo attraversato momenti di difficoltà e di rifiuto ma per ora mio marito ed io li abbiamo superati con una determinazione di cui non mi credevo capace.
Siamo non native e viviamo in Italia, abbiamo quindi dovuto definire un metodo di bilinguismo che fosse alla nostra portata e tenesse conto delle nostre competenze linguistiche e delle esigenze organizzativo/economiche della famiglia.
Un ruolo molto importante lo ha giocato la scelta di trascorrere ogni anno le vacanze in un paese anglofono da quando nostra figlia è nata. Come suggerisce Letizia nel suo e-book “In che lingua giochiamo” , infatti, la full immersion incentiva l’utilizzo della seconda lingua e la rende uno strumento indispensabile di comunicazione agli occhi del bambino.
Se avete anche voi voglia di organizzare una vacanza all’estero con i vostri bimbi e volete ottimizzare l’apprendimento della lingua locale, ecco qualche piccolo consiglio tratto dalla mia personalissima esperienza:
1. Organizzatevi per tempo, anche al fine di limitare i costi
Non è detto che andare all’estero costi necessariamente cifre astronomiche. Valutando le opzioni di viaggio disponibili con un po’ di anticipo ed informandosi su internet alla ricerca di pacchetti e sconti, non è impossibile concedersi un periodo oltreoceano (od oltremanica) a prezzi relativamente contenuti. Poi ciascuno fa le sue scelte: io preferisco qualche pizza/cinema/parrucchiere in meno durante l’anno a vantaggio della vacanzona di tre settimane, come sempre è questione di priorità.
2. Scegliete il Paese di destinazione e la tipologia di vacanza
E’ giusto tenere i costi sotto controllo ma allo stesso tempo è importante dirigersi verso una meta che sia in linea con le proprie affinità, interessi ed aspettative. Se detestate la pioggia, lasciate perdere l’Oregon, se cercate il riposo assoluto, meglio evitare il Coast to Coast, se amate le grandi città, non affittate un cottage nel Connemara, se non sopportate la vita da spiaggia, non prenotate 15 giorni alle Hawaii. Insomma: sono anche le nostre vacanze e ce le dobbiamo godere!
3. Individuate la sistemazione che fa al caso vostro
Albergo, motel, bed & breakfast, residence, casa in affitto, camper, campeggio… Le possibilità sono infinite. Il mio consiglio è di considerare i rischi legati a ciascuna opzione (grande catena, che assicura comunque uno standard rassicurante, o interlocutore privato, all’apparenza allettante ma che non dà spesso sufficienti garanzie?) e, se potete, di confrontarvi con amici o conoscenti che sono già stati sul posto e possono rassicurarvi su quello che vi aspetta.
4. Preparate i vostri figli alla vacanza
Pensate ai luoghi che visiterete: alla storia, ai paesaggi, alla cultura, addirittura alla cucina del Paese di destinazione e procuratevi del materiale nella lingua locale da condividere con i bimbi (potete anche stampare delle coloring pages a tema da internet, ed è gratis!). Questo permetterà loro di avere un assaggio dei posti che visiterete e di riconoscere e riscoprire, una volta arrivati, i luoghi, i personaggi, le leggende, le musiche di cui avrete parlato insieme. Questo rinforzerà anche le nozioni e il vocabolario già visti attraverso le attività svolte prima del viaggio e renderà l’esperienza ancor piu’ ricca.
5. Create le condizioni per farli esprimere nella seconda lingua (senza che diventi un’ossessione!)
Giunti sul posto, siate proattivi nel mettere i vostri piccoli bilingue “in situazione” affinché possano approfittare al massimo della full-immersion. Hanno fame? Fate in modo che siano loro a ordinare al ristorante. Desiderano andare in piscina? Spediteli dall’addetto a domandare gli asciugamani. Vedono un bellissimo cucciolo con il suo padrone? Proponetegli di chiedere come si chiama. Vi siete persi? Mandateli a chiedere informazioni (così, oltretutto, imparano anche la destra e la sinistra!) . Premiate i buoni risultati sorprendendoli a fine vacanza con un evento indimenticabile come assistere ad un musical, un concerto o ad un avvenimento sportivo. I biglietti li avrete già comprati dall’Italia ma loro non lo sapranno mai…
6. Scoprite i luoghi frequentati dai bambini del posto
E’ molto utile individuare contesti all’interno dei quali i vostri piccoli bilingue possono interagire con bambini locali. Andate alla ricerca di playgrounds, piscine, biblioteche, teatri…Io ho trovato presso alcuni musei o case storiche visite guidate a misura di bambino o piccoli atelier da seguire rigorosamente con pargoli del luogo. Il linguaggio del gioco è universale e lo spirito di emulazione tra coetanei farà miracoli. E se siete intraprendenti e il vostro piccolo se la cava già bene con la lingua, osate un summer camp locale. Io non l’ho ancora fatto ma ci sto seriamente pensando per il prossimo anno.
7. Ottimizzate gli spostamenti
Se il vostro itinerario prevede parecchie ore in macchina, perché non dedicarvi ad attività nella lingua locale? Ad esempio potreste leggere un chapter book di un’autore per bambini del Paese che visitate, magari ambientato nei luoghi attraversati. Oppure proporre giochi con domande e risposte e organizzare piccole gare. Io ho utilizzato molto i Brain Quest e Brain Box. E così, coinvolgendolo nella competizione, si tiene sveglio anche l’autista!
8. Non arrendetevi al primo ostacolo
Puo’ capitare che un bambino, pur abituato a parlare la seconda lingua con disinvoltura a casa con i genitori/tata o a scuola con la maestra, abbia qualche difficoltà nel misurarsi con interlocutori sconosciuti in un contesto ignoto. Non sempre la pronuncia è la stessa (come la mettiamo se la mamma è non native, la tata filippina, la maestra irlandese e mi ritrovo a Montgomery, Alabama?) e non sempre coloro che incontreremo sulla nostra strada, seppur mossi delle migliori intenzioni e prodighi di lodi nei confronti del bilingue in erba, riusciranno comprendere cio’ che dice. Ed ecco che dovremo far ripetere o ripetere una, due, tre volte. Il piccolo potrebbe scoraggiarsi, non aver piu’ voglia di esprimersi e noi potremmo rishiare di dire “Ma come, a casa parlavi così bene!”. Evitate di colpevolizzare il bimbo e di colpevolizzare voi stessi: vada come vada, la cosa piu’ importante è divertirsi insieme.
9. Siate entusiasti della scelta fatta e godetevi la vacanza
Non andiamo in vacanza alle Orcadi perché nostro figlio deve imparare l’Inglese quando in realtà desidereremmo con tutte le nostre forze essere su un’assolata spiaggia in Sardegna. La decisione di trascorrere insieme una vacanza che contribuisca al percorso di bilinguismo dei nostri figli deve essere frutto di una scelta condivisa e deve rendere tutti soddisfatti: se no che vacanza è?
10. Create un diario dei ricordi per rivivere il viaggio mille volte
Conservate carte d’imbarco, biglietti, brochures, fiori, foglie, piccoli oggetti, insomma, tutto quello che vi ricorda la vacanza. Al vostro ritorno, utilizzateli per comporre un album insieme. Stampate delle foto, create un power point colorato con delle immagini, fate dei collage, dei disegni… Una volta finito, sfogliatelo spesso con il bimbo e raccontatevelo, ricordando i bei momenti trascorsi, ovviamente nella lingua che si parlava lì.
Il prossimo mese vi parlero’ delle nostre “vacanze bilingui” e di come questi soggiorni abbiano avuto, anno dopo anno, un’influenza molto positiva sull’apprendimento dell’Inglese da parte della nostra bimba.
A presto e buone vacanze a tutti!
Elisa
Nella foto: la mia piccola al Georgia Aquarium di Atlanta
Ciao Elisa,
Grazie per aver condiviso questo bellissimo post.
Nel leggerlo mi sono venuti i brividi nell’immaginarmi in vacanza con la mia piccola, che ha ancora solo pochi mesi.
Nell’attesa che cresca e che possiamo anche noi goderci delle vacanze bilingui, auguro a tutti una bellissima estate!
Matteo
Ciao Elisa,
grazie delle idee, aspettiamo volentieri i tuoi prossimi post! Noi aspetteremo ancora un po’ prima di riprendere a viaggiare all’estero ma anche per chi resta c’è speranza: cercare tra i vicini di ombrellone (in spiaggia) e di zaino (in montagna)!!!
Buone vacanze a tutti!
ivonne
Che meraviglia… Da stampare e tenere… Non vedo l’ora di mettere in pratica tutti questi consigli! Thanks!!! 🙂
Grazie a voi! Alla fine non è poi necessario aspettare tanto, noi abbiamo iniziato a 18 mesi. Prima del viaggio io ero piena di timori (come mangerà? e se sta male? che succede se salta il riposino? cosa facciamo in caso di imprevisti?) ma la voglia di ritornare a viaggiare dopo la gravidanza e i primi mesi era troppo forte e così mi sono buttata. Certo, nostra figlia ha partecipato al viaggio a modo suo e noi ci siamo dovuti adattare ai suoi ritmi ma questa prima esperienza ci ha fatto capire che, con un po’ di organizzazione e buon senso, viaggiare con i piccoli è possibile!
Elisa
ciao Elisa,
posso chiederti dove siete andati di bello la prima volta con la vostra bimba e come avete organizzato la vacanza? mio figlio è ancora molto piccolo (3 mesi e mezzo) ma l’estate prossima avrà 15/16 mesi e vorrei ricominciare a viaggiare. l’abbiamo già portato in aereo ed è andato tutto benissimo.
grazie per i tuoi consigli!!!
buone vacanze a tutti!!!
baci
chiara
@ Yvonne: ci rivediamo a settembre al corso di inglese!!!!
Ciao Chiara,
noi siamo stati nel New England. Avevamo in mente per una serie di ragioni di andare negli Stati Uniti e, tra le varie destinazioni, questa aveva una serie di vantaggi:
– volo non troppo lungo (l’itinerario parte da Boston)
– distanze ragionevoli per un paese così grande (il trasferimento piu’ lungo è stato di 3 ore circa)
– piccoli centri, paesaggi di mare e di montagna, zone molto tranquille: ideale per un bimbo piccolo
Abbiamo noleggiato la macchina e siam partiti cambiando albergo ogni sera. In realtà all’inizio avevamo previsto delle permanenze piu’ lunghe in certi alberghi (temevo che la piccola si scombinasse troppo) ma ha reagito così bene che alla fine abbiamo modificato l’itinerario senza problemi, si è adattata benissimo.
In 3 settimane, abbamo fatto un bel giro della regione. Poi ovviamente si puo’ andare tranquillamente con la propria macchina in UK o Irlanda, non c’è bisogno di spingersi per forza chissà dove.
Ciao!
Elisa
Ciao Elisa, grazie per i tuoi suggerimenti! molto utili.. ti volevo chiedere, cosa sono i brain box e brain quest? Ho cliccato sopra ma non mi funziona il link… Grazie!
Ops…mi dispiace! Adesso non riesco a sistemare il link ma ti spiego brevemente, al limite puoi cercare direttamente su Amazon (per Brain Box hai piu’ recensioni su .co.uk per Brain Quest su .com). Il Brain Box è un gioco da fare tutti insieme che si presenta in una scatola compatta e resistente che si puo’ quindi portare facilmente in viaggio. All’interno ci sono delle schede: bisogna osservarle con attenzione per alcuni secondi e poi uno degli altri giocatori deve farti una delle domande elencate sul retro della scheda. Ci sono tanti argomenti: natura, geografia, animali e si imparano parecchie cose senza rendersene conto…Il tutto in Inglese, ovviamente! I Brain Quest sono delle schede anche queste di dimensioni ridotte con tante domande da fare ai bambini su concetti matematici, scienza, lingua… Puoi scegliere il livello piu’ adatto a te, io per mia figlia che ha 5 anni e mezzo ho preso quello per il “First Grade” e se la cava. L’idea della sfida le piace e partecipa con molto entusiasmo.
Ciao!
Elisa
Grazie Elisa per aver condiviso con noi la tua esperienza. Spero di poter fare altrettanto a fine agosto quando torneremo dal nostro primo viaggio all’estero con nostra figlia di quasi 30 mesi. Partiremo tra pochi giorni per Edimburgo. Buone vacanze a tutti!
@ Chiara: sì, assolutamente, vi aspetto!
Per noi è un po’ presto (G. ha 20 mesi) per iniziare con viaggi così intensi e soprattutto così immersi in un’altra lingua ma questo sarà un post su cui spero di tornare tra qualche anno (mese???)…
Voglio approfittare di questo spazio per augurare a tutti buone vacanze e per ringraziare ancora una volta Letizia che porta avanti con passione il suo progetto. Non sai quanto sei entrata, in modo indiretto ovviamente, a far parte della nostra vita (ieri mi sono commossa quando mio padre ha regalato a G. un libro….bilingue!). CIAOOOOOO
Francesca,
ti ringrazio molto per questa conferma, che fa sempre bene!
Buone vacanze!
L.
Siamo sotto zero a fare l’albero di natale e io sono qui a pensare all’estate
beh, sì… luglio arriva in un attimo e voglio prendermi tutto il tempo per fare le cose per bene.
Allora, ho deciso di spendere 2 delle mie settimane di vacanza con mia figlia che avrà allora 5 anni fatti in Gran Bretagna, preferibilmente in un posto con il mare (nn per fare il bagno – brrr- ma per la sabbia e le eventuali piscine all’aperto).
Io parlo bene la lingua, con lei è da un anno che ho aumentato l’esposizione in modo sistematico, avrà “finito” o quasi il III livello del format dei dinocroc, farà qualche city camp in inglese in città prima di partire… non so quanto capisca effettivamente!
Non so come muovermi, veramente dalle basi.
Tutto “fai da te”?
Stare in albergo e farle fare playgroup un paio d’ore la mattina? ma a luglio ce n’è? li trovo on-line?
Osare il summer camp sempre solo la mattina?
Il pomeriggio stiamo al mare, in piscina, in giro, nel contesto?
Oppure ci sono quelle organizzazioni che creano programmi per tutta la famiglia, in cui i bambini vanno proprio a scuola di inglese la mattina e il pomeriggio ci sono visite guidate etc… ma sono costosissime! e poi… avrà 5 anni!
E dove? Brighton?
Chi ha voglia di aiutarmi? Grazie
Se chiedi a me: “tutto fai da te”. Buttati, cerca online e improvvisa.
L.
Alla fine mi sono quasi convinta … Malta. Inglese, certo, ma sole e mare e bagni in mare. (qualcuno ci è mai stato?)
Alla alphaschool di St Paul la mattina ci sono 3 ore di playclass per i bambini 3/7 anni.
Il pomeriggio spiaggia e mamma…
Come la vedete?
Sei poi andata a Malta? Come e’ andata?
io a malta sono stata ma quando ero una ragazzina….20 anni fa. mi sono divertita molto e anche io facevo scuola d’inglese la mattina. è stata una vacanza indimenticabile ma il mio inglese non è migliorato. spero non sia così per i bambini piccoli. anzi sacci sapere!
Ciao a tutti! questo sito è molto interessante. Ho un figlio di 15 mesi che sti cercando di crescere bilinguee vorrei portarlo almeno in Inghilterra la prossima estate (quando avrà gia 2 anni). Ma più che un summer camp (è ancora piccolo), mi domandavo se ci sono dei semplici playground che mi consigliate. o meglio, se esiste un sito dove vengono elencati i playground delle varie città inglese, perché a me piace andare a Londra ma nello specifico mi interessa Manchester. Qualcuno ha informazioni su quello che chiedo? grazie mille!
Cerca i sure start centers, ne trovi scritto anche qui su Bilingue per Gioco.
Ciao,
Letizia
Grazie mille della risposta! ho già dato un’occhiata! invece per affittare un appartamento a Manchester conosce posti seri o siti seri a cui rivolgermi? si parla molto di Londra ma poco di altre città…grazie mille!