Eccoci qui di nuovo a raccontarvi le novità di questo mese. Siamo sempre noi, la famiglia per metà italiana, con due bambini, stanziata in un paese extraeuropeo di lingua non idoeuropea, che per lasciare le cose un po’ sul vago, chiameremo korotese.
Grillina continua ad andare a scuola con entusiasmo: con nostra grande gioia, pare si sia davvero adattata alla situazione: partecipa attivamente alla vita della classe, ha amiche ed amici nuovi, nella classe di adesso, e mantiene l’amicizia con alcune amiche dei tempi del Kindergarten, che vede durante i periodi di gioco all’aperto.
Ogni giorno mi racconta cosa è successo in classe, anche se spesso si concentra sul racconto dei momenti comici della giornata, e mentre li racconta ride proprio di gusto. Però quest’anno si vede che è più matura, infatti non devo quasi per niente spingere per farle fare i compiti (che sono assegnati una volta a settimana: il venerdi, da consegnare il mercoledi), anche se continua il dovere da parte di noi genitori di affiancarla nei compiti: per capire cosa c’è da fare, per guidarla nel caso non sia in grado di procedere indipendentemente.
Inoltre, cosa molto rassicurante, sta cominciando a provare davvero interesse per la lettura. Nel senso: oltre ad apprezzare quando noi le leggiamo qualche brano, favola, prova lei stessa a cimentarsi nella lettura dei libricini che ogni settimana porta a casa da scuola. Insomma, visto l’anno scorso, non l’avrei mai detto che saremmo arrivati a questo punto così in fretta.
Una differenza che ho notato tra quest’anno e l’anno scorso è la seguente: quest’anno sono meno persa nella gestione delle incombenze riguardanti la scuola. Quando assegnano i compiti per casa c’è sempre una pagina ben esplicativa di quanto viene richiesto. Inoltre forse proprio perché adesso è alle elementari, le cose sono organizzate in maniera più ordinata. Ad esempio, questa volta mi è stato fornito l’orario settimanale preciso, quindi so quando ha ginnastica, inglese, matematica, scienze, musica, arte, etc. Forse le maestre stesse sono più ordinate, forse io ormai so cosa aspettarmi, e semplicemente non sono più nella condizione di dovermi adattare.
Come procede l’attività didattica? Al momento stanno affrontando il discorso sui “Wants and Needs“, ovvero, sulle cose necessarie e le cose che si desiderano, ma necessarie non sono. Da quello che deduco leggendo le varie indicazioni sui compiti e comunicazioni varie, l’impostazione di questa unità didattica è la seguente: ogni essere vivente (persona, animale, pianta) ha dei bisogni fondamentali di vario genere (cibo, vestiti, rifugio, sonno, per dire dei bisogni materiali) che possono differire molto tra specie e specie (es: il gatto è carnivoro, il coniglio è erbivoro; o: un abitante delle regioni artiche ha necessità diverse da un abitante in prossimità del deserto del Sahara). Ci sono anche cose che desideriamo ma che non sono assolutamente bisogni fondamentali (es. cioccolata, giocattoli in quantità esagerata, …).
Per spiegare e lavorare su tali concetti, ci sono varie attività standard, tipo colorare su una scheda solo gli oggetti che sono necessari, oppure elencare (quindi: esercitandosi nella scrittura) quali secondo noi sono cinque bisogni fondamentali, e quali sono i nostri “Wants”, e varie attività più pratiche quali andare in visita al “Rifugio degli animali” (dove stanno animali raccolti dalla strada, prima randagi) pensando ai bisogni che possano avere, quindi cercando di portare un piccolo contributo concreto al loro sostentamento. A conclusione di questa unità didattica ci sarà la partecipazione attiva alla preparazione del “UN Day” il 21 ottobre. Da un lato, certo, mi fa piacere, dall’altro, ad essere totalmente sincera, un po’ mi secca che dobbiamo andare a scuola pure di domenica, l’unico giorno che abbiamo a disposizione come famiglia per stare un po’ insieme e riaverci dalle fatiche della settimana trascorsa. [Lo so, qui è colpa mia, anziché essere contenta mi lamento… ma al momento per noi fa una grande differenza avere questi spazi un po’ solo per noi per raccoglierci e ritrovarci.]
Ometto continua anche lui ad andare con gioia al suo asilo korotese, e sta diventando davvero sempre più un ometto. Ormai il suo livello di korotese è quasi sopra la mia comprensione. La cosa positiva è che adesso è abbastanza grandicello da spiegarmi le cose che dice, sempre che le sappia dire in italiano, cosa che non sempre accade. Però quando è in difficoltà provo a fargli qualche domanda per capire meglio anche io di cosa sta parlando, e per ora riusciamo a capirci. La cosa interessante, è che ogni tanto parla italiano con l’ordine delle parole in korotese, e la cosa, quando succede, si nota molto!
Tutto sommato, questo mese le cose procedono bene.
Speriamo continuino allo stesso modo!
Auguro a voi tutti un buon proseguimento dell’anno scolastico, e a risentirci tra un mese!
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Sneezer says
Sempre interessante, ma trovo tutto un po’ troppo macchinoso per via del “korotese”.
Comprendo totalmente la presa di posizione ed il voler rimanere completamente anonimi, ma rivelare il paese in cui vivete e svelare che lingua è il “korotese” renderebbe tutto molto più leggero e, soprattutto, utile.
Non so, magari altri genitori che si trovano in Cina o negli Emirati Arabi potrebbero trarne qualche spunto.
Senza polemizzare, ci mancherebbe.
Tutto è gradito. 🙂
Bilingue Per Gioco says
Continuo a confermare il mio pieno appoggio per la scelta di Agi, se lei ha bisogno di mantenere una certa riservatezza è giusto che ce l’abbia. Molte persone usano un appellativo e un indirizzo email senza nome anche per lasciare un commento, tanto più avrà diritto a non esporsi chi ci racconta nel dettaglio la vita dei propri figli…
Inoltre, se nei paesi Europei le scuole internazionali ci sono quasi solo nelle principali città (pensiamo all’Italia), è legittimo immaginare che in un paese in cui si parla una lingua non indoeuropea non ci siano centinaia di scuole internazionali.
L.
Sneezer says
Per carità, l’ho scritto io stesso che comprendo la scelta del rimanere anonimi…
La mia era una semplice critica alla forma: trovo tutto ciò molto meno utile di quanto potrebbe essere, ma dopo aver letto il commento della mamma qua sotto comprendo ancora meglio la loro presa di posizione.
Non capivo perché mai dovessero evitare di specificare anche solo il nome della nazione in cui risiedono, ma ora mi sono fatto un’idea e la rispetto ancora di più.
Comunque tutto è gratuito e gradito.
Grazie di nuovo.
Bilingue Per Gioco says
A leggerlo così questo post sembra tutto smeplice e carino, chi invece ha letto i post precedenti, le numerose perplessità della mamma, le descrizioni di un ambiente non proprio sereno, si domanda, che è successo?
Cosa è cambiato?
Siete cambiati voi? I vostri bambini? Gli altri bambini? O la scuola?
Letizia
Agi says
Me lo sono chiesto anch’io: cosa e’ cambiato?
Mica pensavo che avrei scritto un post cosi senza fingere.
Vediamo cosa puo’ essere la causa di questo buon inizio:
1) Grillina e’ cresciuta: e’ molto piu’ proiettata all’esterno rispetto a prima. Finalmente ha trovato amiche/ci: prima non posso dire abbia mai avuto un amico alcuno: e’ sempre stata molto riservata, eventualmente nell’interazione con gli altri si arrivava sempre al conflitto, non sapeva raggiungere compromessi, ne’ cedere ne’ pretendere il giusto. Era sempre proiettata verso il mondo famigliare e molte delle sue energie erano sprecate nella rivalita’ col fratello minore Ometto. Ora, ha acquistato una dimensione sociale che la fa sentire piu’ sicura e felice.
2) La padronanza delle lingue esterne e’ aumentata, per cui non si sente cosi’ tagliata fuori: ora comunica con molta piu’ facilita’, lo stress di stare a scuola e’ diminuito molto. Ora c’e’ il piacere di interagire con gli altri bambini e le maestre.
3) i compagni di classe sono una buona miscela di internazionali e locali. Forse, sono capitati bambini che si trovano bene con Grillina.
4) le maestre sono piu’ “materne” rispetto a quelle dell’anno scorso. Forse, semplicemente sono uno duo che lavora con molto affiatamento, e i bambini percepiscono l’armonia? Non so, mi danno questa impressione.
5) Io ho assorbito lo shock del trasferimento. Quindi, semplicemente non mi indigno piu’ rispetto ad alcune cose. Per altre cose, occorre riconoscere che la filosofia e il metodo usato nell’insegnamento sembrano efficaci.
Comunque, il fatto che globalmente sia molto piu’ contenta non ha cancellato la mia perplessita’ riguardo il costo della scuola, che davvero e’ molto elevato.
Purtroppo e’ una fregatura, se almeno le cose andassero male mi muoverei a cercare una scuola meno costosa (ma probabilmente lo faro’, mi forzero’ a farlo).
La scuola del piccolo e’ perfetta come al solito, ma, c’e’ un ma: comincia fin d’ora l’indottrinamento (diciamo, c’e’ anche qui un culto della personalita’, non mi fate dire altro che disquisire in materia e’, diciamo, cosa non ammessa quaggiu’). Anche per questo non verro’ mai meno al mio proposito di mantenere la privacy. Se non va bene, mi dispiace, ma io vivo qui e non voglio avere problemi di sorta.
octavia says
riguarda l’indottrinamento…cosa fai? parli con gli insegnanti? o lo rispiegi al’ometto nel modo tuo?
e come fai a sapere questo indotrinamento? segui ogni tanto l’insegnamento al’asilo o te l’ha detto lui o come?
Agi says
Ehm, dura rispondere direttamente a questa domanda…
Facciamo un paragone: in Italia si e’ divisi riguardo al fatto di insegnare o meno religione nelle scuole. Molti, contestano il fatto di avere come ora di religione qualcosa che sia catechismo (lo contesterei anch’io, meglio impostare l’ora di religione in altro modo, il catechismo lasciamolo fare in chiesa, chi vuole e’ libero di andare, chi non vuole non va).
Su altre cose invece c’e’ piu’ concordanza, ad esempio Garibaldi e’ presentato sempre come un eroe. Nessuno va a disquisire sul fatto.
Qui, hanno il proprio eroe nazionale. Se non fosse stato per lui, le sorti di questo paese sarebbero state ben diverse. Questo e’ un fatto. Ora, questo personaggio (molto importante) viene presentato (ai bambini almeno) come in Italia viene presentato Gesu’ (insomma, non viene detto che e’ figlio di Dio, ma e’ una sorta di storia che va insegnata presto e bene a tutti i bambini: il suddetto signore si e’ sacrificato per il loro futuro, in un certo senso tutti i bambini sono figli suoi, ora non c’e’ piu’ e’ in cielo ma li ama tutti).
In realta’, niente in contrario a tutto cio’. Solo che nel caso di mio figlio un po’ stona. Insomma, mio figlio crescera’ qui e avra’ molto da questa terra e questo popolo, questa cultura sara’ parte di lui intimamente. Pero’, lui e’ pure figlio nostro, e noi siamo europei, e, a dire il vero, noi questa storia la raccontiamo diversamente (meglio: non questa storia particolare, ma le interazioni con questo paese hanno visto epoche di conflitto: non voglio instigare all’odio e al pregiudizio, ma semplicemente, la storia va anche approfondita “dalla nostra parte”).
Ovvio che non gli vado a mettere dei pregiudizi (nemmeno io voglio averli), pero’ e’ strano vedere come mio figlio parla di questo personaggio molto importante con lo stesso trasporto che un bambino credente userebbe per parlare di Gesu Bambino.
Difficile la vita, eh?
Ma per ora tutto cio’ non e’ la fine del mondo… 🙂
octavia says
ti capisco, perche dir la verità mi sto preoccupando pure per l’indottrinamento a scuola, ma ma credo che questo blog non è il posto giusto per parlarne 🙁
grazie per la spiegazione cmq…adesso non mi sento più sola 🙂
maria grazia says
insomma………….dai, ragazzi…………questo passa il convento, anche se e’ un convento salato!!!!!!!! Credo che comunque i bambini si salvino sempre da tutto questo…..anche se per noi europei e’ difficile parlare di indottrinamento!
Se devo dire la verita’ anche in Europa ho visto cose non molto per le quali!
Questo potrebbe essere uno degli svantaggi di una vita all’estero……….ma i bambini si salvano, comunque! magari basta solo smitizzare questa figura….coraggio!
mg
raffa says
Agi, sono molto contenta che le cose vadano meglio, anzi bene. E le elementari sono emozionanti, vedere i nostri diventare sempre + autonomi nella lettura è come i primi passi, un altro momento verso il diventare grandi 🙁 e 🙂 insieme
rispetto ad usi e costumi locali, qui in Italia alle elementari ci sono 2 h alla settimana di religione cattolica, con insegnanti scelti dal vescovo, un insegnamento confessionale. ai tanti bambini di famiglia non cattolica crea problemi, già alla materna il venir separati dai compagni, alle elementari tante non attivano alternativa anche se è un obbligo di legge (e ci devono essere i genitori italiani – rompini – perché poi parta)
trovare la quadra fra le opinioni di mamma e papà (che già anche loro non è che siano sempre d’accordo su tutto), quelle delle singole maestre, del sistema scolastico, e del paese … non è facile. i bimbi qui ad esempio che vedono tanta tele hanno un indottrinamento pubblicitario verso il consumismo, e noi come famiglia cerchiamo di farli ragionare e trasmettere il nostro punto di vista. in altri paesi – ovviamente – durante i programmi per i bambini non c’é pubblciità 😉
un abbraccio e vai avanti con lo studio del korotese (prendi lezioni? frequenti qualche corso?), se ci vivrete ancora diversi anni ti serve!
octavia says
ciao Raffa,
essattamente quello che mi fa preocupare. siamo in italia ma non siamo cattolici. ma non vorrei che mio bimbo viene escluso dai amici. dico sempre in continuazione che la diversità va rispettata e celebrata, non va negata e eliminata. ma la realtà che trovo è tutta altra cosa…non solo per il fatto della religione, ma anche per stile di vita, lingue e punto di vista.
non so come si dice il seguente frase in italiano: “Being half asian doesn’t make him any less italian, and just because we’re not catholic, doesnt make us any less human”
secondo me there’s nothing wrong to be different, ma secondo gli altri (vicini e parenti inclusi) se sei diverso, c’è qualcosa che non va..quindi ti devi cambiare e diventare come noi.
perciò compro in continuazione i libri che parlano di multicultura…per “indottrinare” mio bimbo che il mondo è pieno delle persone, lingue e cose diverse…e la diversità che rende la vita più bella.
Agi says
Raffa: grazie per il sostegno!
Per il korotese, al momento sono un po’ in stand-by, in quanto oberata di lavoro… non che mi lamenti eh, mi e’ piovuta una possibilita’ inaspettata, un po’ meglio retribuita della prima. Spero di poter riprendere quanto prima (ma la vedo difficile, probabilmente se ne riparlera’ a primavera).
Scusate il ritardo nelle risposte, il mio computer era infestato da un virus, spero di essermene liberata.