È finito il secondo anno di scuola. I progressi sono stati tanti e non solo dal punto di vista dell’apprendimento a scuola.
Qualche mese fa, quando ancora non sapevamo se quest’anno avremmo potuto frequentare la scuola a Berlino, ho ordinato da Amazon.de alcuni libri in tedesco per “Erstleser” o “1. Lesestufe” (bambini che iniziano a leggere). L’intenzione era di fare in parallelo alla scuola italiana un po’ di lettoscrittura in tedesco e poi sfruttare i tre mesi estivi per approfondire la grammatica ecc.
Già l’anno scorso avevamo acquistato alcuni libri che hanno avuto molto successo, però si leggeva a turno, una frase Nicholas e una frase io. In questo modo abbiamo letto: “Der verschwundene Roboter“ della collana Lesedetektive della Duden (con pagine da disegnare/colorare), “Pippi Langstrumpf – einfach lesen!” della Cornelsen (con domande ed esercizi alla fine di ogni capitolo), varie fiabe, tra cui “Meine ersten Märchen” della Oetinger, “Carlsson vom Dach – einfach lesen!” sempre della Cornelsen, “Es war einmal” della Coppenrath. Ho notato che soprattutto gli argomenti robot, bambini tremendini (vedi Pippi e Carlsson) e le cose misteriose in generale incontravano il suo gusto e così ho pensato di acquistare qualche libro che cogliesse il suo interesse per riuscire in qualche modo a invogliarlo a leggere – da solo!
Faccio una piccola parentesi: noi abbiamo trovato utilissimi i libri con il sistema TipToi della Ravensburger. Ne ho già parlato , ma desidero sottolineare l’utilità di questo strumento per chi non lo conoscesse o chi pensa che sia troppo caro. Per i bambini in età scolare esistono dei libri di lettura interattiva che trattano vari argomenti e che sono davvero molto istruttivi. Noi abbiamo: “” ed “”. In questa serie, che sta tra il divulgativo, il mistero e l’indagine poliziesca, ci sono due bambini, Ben e Juli, che assieme al loro amico Professor Pfeffernuss partecipano a delle spedizioni avventurose. Una miscela perfetta per catturare l’attenzione dei giovani lettori!
Potrei parlare ore di come il TipToi amplia il vocabolario, migliora la pronuncia e stimola l’interesse del bambino. E senza accorgersene – siccome c’è il testo scritto ma anche l’audio e qualche illustrazione – il bambino impara a leggere e anche molto bene. Chiudo la parentesi 🙂
Tornando alle letture in formato “tradizionale”, ecco i libri che abbiamo acquistato da Amazon.de passando alla 2. Lesestufe, tutti della collana Leserabe della Ravensburger:
– “Detektiv Paule und ein verflixt verzwickter Fall“,
– “Nur für einen Tag”
– “Schatzgeschichten”
– “Krimigeschichten zum Mitraten”
– “Das Fehlerteufelchen”
I libri di questa serie e di questo livello sono perfetti per i bambini che sanno già leggere, ma sono ancora insicuri, soprattutto con le parole lunghe. Il 2° livello propone testi organizzati in brevi capitoli e visivamente hanno una struttura ben riconoscibile, grazie anche alle figure inserite su ogni pagina. La lunghezza è mediamente di 50 pagine con caratteri grandi (große Fibelschrift).
Gli ultimi due del nostro elenco adottano un approccio sillabico alla lettura (“Leichter lesen lernen mit der Silbenmethode“). Se guardate la figura della copertina, vedete come le parole vengono rappresentate in due colori diversi, sillaba dopo sillaba, come per esempio: Kri-mi-ge-schich-ten. Soprattutto per il tedesco, che ha notoriamente delle parole molto lunghe, trovo che questo sistema sia utile. Ho chiesto al diretto interessato se preferisce i libri con metodo sillabico o quelli senza. Lui mi ha detto che per lui non c’è differenza, però ho notato che questi due libri li ha letti in un battibaleno 🙂
La cosa carina della serie Leserabe è che esistono anche titoli in formato TipToi. Alla fine di ogni libro (in formato tradizionale, cartaceo) c’è una sezione dedicata ai giochi, rebus e indovinelli, che funge da verifica di ciò che è stato letto. Se il bambino ha capito bene la storia, riesce a compilare il rebus e a rispondere correttamente alle domande. Probabilmente questa è la parte più divertente di tutto il libro.
Esiste un’altra collana di libri molto carina per lettori in erba ed è quella della Oetinger “Büchersterne” (in passato si chiamava Sonne, Mond und Sterne). Questi libri sono collegati al sito www.LunaLeseprofi.de, dove i bambini, una volta terminato un libro e compilato il rebus, possono inserire la parola e giocare viaggiando tra le stelle con un astronave. Inoltre, il sito consente ai genitori di creare dei compiti/esercizi, che il bambino deve compilare per ottenere punti e rendere l’avventura nello spazio ancora più emozionante. Di questa collana noi abbiamo acquistato “Die Olchis auf dem Schulfest” nel tentativo di appassionare il giovane lettore alla serie degli Olchis, ma la famiglia di orchi non ha avuto un grande successo con Nicholas. Mentre il sito di Luna Leseprofi ha avuto un enorme successo!
A proposito di successo, non avrei mai detto che alla fine della 2° classe Nicholas sarebbe stato in grado di leggere da solo un libro in tedesco. Ho notato che quando ha iniziato a leggere libri interi in italiano, automaticamente ha iniziato a leggere anche libri in tedesco. Sembra quasi che la capacità di leggere sia simile nelle due lingue. E qui vorrei sentire i commenti degli esperti!
Ora, in preparazione del nostro 3° anno, anzi mese, alla scuola a Berlino, si continua con gli esercizi di lettura e quelli di ortografia/grammatica con vari strumenti, che vi presenterò nel prossimo post.
Martina says
Sabina e Nicholas sono stati molto, molto bravi! Guardate che non è per niente scontato che un bambino cresca bilingue, ma ancor meno scontato è la capacità di un bambino piccolo di leggere in entrambe le lingue, soprattutto se si tratta di due lingue così diverse: l’italiano dove si pronuncia ogni lettera, e il tedesco che non è “lauttreu”. Continuate a documentare i vostri esercizi e i risultati che riuscite ad ottenere: potete dare un esempio ai molti bambini che oggigiorno crescono in ambienti linguistici diversi.
Sabina says
Martina, non nego che a volte ci sono dei momenti di incertezza da parte mia, ma mi dico sempre che bisogna andare avanti, le conoscenze che si acquisiscono a quest’età sono oro.
A prescindere dai risultati che si ottengono (che dipendono da moltissimi fattori) io sono dell’idea che crescere con più lingue non sia mai un errore.
Per me poi le lingue sono anche una passione, non si era capito, vero? 😉
Chiara says
Ciao Sabina, non sono un’esperta, però posso dirti che anche mia figlia ha fatto lo stesso con l’inglese: appena ha imparato a leggere in italiano, ha letto altrettanto bene l’inglese, senza fare nulla per insegnarle a leggere in questa lingua. Ma volevo chiedere se esistono questi TipToi anche in inglese.
Sabina says
Ciao Chiara,
io non sono un’esperta d’inglese, ma avevo visto tempo fa questo sistema: http://www.leapfrog.com/taglearntoread/
Anna C. says
Ciao Sabina,
Dietro tuo suggerimento dell’anno scorso anche noi ci siamo affidati al tiptoi per iniziare e confermo che è un validissimo strumento per impratichirsi. Inoltre stanno facendo dei libri per bambini più grandi quindi è un investimento che non viene “bruciato”dopo qualche mese (ci sono anche giochi divertenti tipo il detective inglese ed il globo)
Ma tornando ai libri noi ne abbiamo un paio di una collana simile (klett) come soggetto Wicky il vikingo. qualche mese fa su kika hanno dato questo cartone animato ed i miei bimbi si sono appassionati cosí abbiamo cavalcato l’onda. Si possono acquistare anche su amazon.it cosí si risparmiano anche le spese di spedizione.
(Non sono capace a mettere un link iperattivo)
http://www.amazon.it/Wickie-Abenteuer-Lesenlernen-Geschichten-Klasse/dp/3129490868/ref=sr_1_101?ie=UTF8&qid=1374612391&sr=8-101&keywords=wickie+und+die+starken+männer
Su amazon.de ci sono anche alcune foto dell’interno per valutare meglio la difficoltá.
Grazie per i tuoi sempre preziosi suggerimenti !
Anna
Sabina says
Dimenticavo: per accorciare i link puoi usare http://www.bit.ly 😉
Sabina says
Ciao Anna,
Wickie und die starken Männer mi ricorda tantissimo la mia infanzia… Belli i libri, grazie per la segnalazione!
Nel frattempo noi abbiamo anche provato un volume della serie Lesetiger della Loewe: http://amzn.to/132SBTk
Il titolo è “Mein Freund aus dem Roboland” ed è della 2. Lesestufe. Molto ben illustrato e forse anche un po’ troppo facile, ma è piaciuto moltissimo!
Acquistando libri di diverse collane bisogna sempre fare attenzione alle varie “Lesestufen”, perché ogni casa editrice ha il suo sistema.
Ora l’ultima sfida è un libro dal titolo “Finn Feuersäbel und das Geisterschiff”, sempre della Loewe, collana Ich für dich, du für mich, 2. Lesestufe. Le illustrazioni sono molto belle. Qui potete vedere qualche pagina: http://bit.ly/141LfCb
Ah, di libri da leggere ce ne sono a non finire… io ogni volta che vedo un libro interessante fotografo la copertina e così la wishlist diventa sempre più lunga 🙂
raffa says
scrivo come “mamma esperta” ;-), visto che ne ho due …
Confermo che, soprattutto per il mio maschio, prima viene l’argomento, poi il resto. Star wars è disposto addirittura a sfogliarlo in inglese (che non sa), e se il titolo lo acchiappa non gli interessa se sono caratteri piccoli e mooolte pagine. Quindi anche se la biblioteca del goethe institut, giustamente, propone classici della letteratura dell’infanzia tedeschi, integriamo con titoli che ordiniamo anche noi su amazon.it e che sono cose che sicuramente piacciono, anche se traduzoni (attualmente harry potter e das magische baumhaus, trovato qui su BpG su un post sull’inglese).
Anche i nostri polletti hanno seguito lo stesso percorso di Nicholas, prima letto in italiano e poi in tedesco, all’inizio con noi e poi da soli, preso il giro il tedesco è facile da leggere.
A me piacerebbe facessero anche il percorso di scrittura in tedesco, molto più complesso, vediamo cosa porta l’estate, per ora stiamo finendo i compiti delle vacanze della scuola italiana 😉
A breve andremo dai nonni berlinesi e ci porteremo dietro i librini autocorrettivi della serie Stars (Grammatik+Rechtschreibung) e l’economico Der große Grundschulblock (Klasse 1 – 4): Deutsch und Mathematik. Il problema a casa nostra è che io con loro parlo italiano, e sia il padre che i nonni germanofoni non hanno voglia di fare con loro un lavoro sistematico sull’ortografia/grammatica, , prendere librini autocorrettivi aiuta me a gestire questi momenti di tedesco (che continuano però ad essere in italiano, che è la “nostra” lingua).
Martina says
Ciao Raffa,
in effetti è sempre la mamma che trasmette la lingua, si parla appunto di madrelingua. Il bilinguismo è molto più difficile da raggiungere se è solo il padre a parlare in lingua straniera. E’ un percorso affascinante e non privo di insidie. Anch’io parlo per esperienza personale: ho cresciuto mia figlia (24enne) bilingue in Italia che a suo tempo non era un ambiente favorevole. Abbiamo subito non pochi osteggiamenti da parte degli insegnanti che più di una volta sembravano mettere fine al suo bilinguismo. Ora che si trova in Germania per la mancanza di posti di lavoro in Italia siamo entrambe felici di essere riuscite in questa impresa.
raffa says
Ciao Martina,
in realtà il marito è impegnato nel parlare tedesco coi polletti, e spesso la domenca fa anche attività scritte con loro, ma per me, che sono la “prussiana” della famiglia, non sono abbastanza strutturate, quindi vorrei integrare, anche se mi scontro col fatto che mi viene strano usare il tedesco con loro (considera che io come lavoro lo insegno, ma le abitudini famigliari osno un’altra cosa). Proveveremo ora con i libriccini autocorrettivi, vediamo!
Mi permetto di segnalare libri che sono piaciuti al mio maschio quando era 7enne (e anche alla mia femmina, ma lei si leggerebbe anche la guida del telefono ;-)), tutta la serie di Kwiatkowski, acquistata come tascabile due in uno a 5 euro, e poi abbiamo appena iniziato (forse meglio per 8enni) quella di Coolmann, che li ha fatti sbellicare. Non so se si capisce, a casa nostra la lettura è un piacere, e per fortuna, a loro piace leggere 🙂 (anche ai genitori, del resto)
Rispetto alla figlia che studia/lavora in Germania, anche noi vorremmo che per i nostri figli ci fosse questa possibilità, e questo passa anche dalla lingua scritta, sulla lettura è successo in automatico, sulla scrittura invece dobbiamo lavorare!
Martina says
Ciao Raffa,
non posso esimermi dal rispondere alle tue precisazioni. Vorrei metterti un po’ in guardia dallo zelo: è facile esagerare quando cerchiamo di essere efficaci. Il bilinguismo è come una pianta delicata che può essere rovinata anche dall’eccesso di acqua. I bambini si stufano facilmente quando un gioco, una cosa naturale di cui non si rendono neanche conto, viene trasformato in lavoro con tanti di compiti da fare. Con mia figlia non ha funzionato: quando ho voluto fare l’insegnante di tedesco ha avuto una reazione di rigetto che ha durato diversi anni. Addirittura non voleva neanche più parlare in tedesco. Per carità – ogni bambino è diverso dall’altro e non esistono regole matematiche. Io mi sono resa conto che molte delle mie colleghe straniere non sono riuscite in questo compito. Prendilo come un regalo prezioso che ora ti fanno i tuoi bambini. Un giorno ti ringrazieranno per il regalo che tu hai fatto a loro.
raffa says
Ciao Martina,
rispetto all’eccesso di zelo hai perfettamente ragione. Per fortuna l’unica zelant ein famiglia sono io ;-), con il papà, che è la “bandiera” tedesca da noi, si divertono molto. Infatti fanno molte attività ludiche, e quasi nessuna attività strutturata. Come salvare capra e cavoli?
Sicuramente è una cosa preziosissima che loro si “sentano” italo-tedeschi, che usino il anche tedesco come lingua di gioco fra loro (nnon sempre corretto, ma sono da esempio linguistico uno per l’altro, quindi questo è il materiale linguistico a disposizione), siano fieri di poter interagire in tedesco oralmente senza problemi, e di leggersi tutti i libri che vogliono.
A me “inquieta” la distanza linguistica sempre maggiore dai cuginetti coetanei, scolarizzati in Germania. Se mai dovessimo trasferirci lì per qualche anno (cosa che ci piacerebbe fare, non so se riusciremo effettivamente a farlo), a scuola troverebbero molto, ma molto lungo.
E’ un “Balanceakt”, i librini Stars li hanno entusiasmati, per ora sono chiusi, ce li portiamo poi dietro a Berlino e vediamo, del blocco della Ravensburg Giovnani ha chiesto di poter iniziare, perché il filo rosso è una storia di detektive che lo appassiona … finché sono piccoli il segreto è farli lavorare senza che se ne accorgano, per ora loro sul versante scrittura hanno lavorato molto poco, vediamo cosa ci riesce per il futuro.
Comunque condivido in pieno il senso del tuo intervento, i nostri figli devono in primo luogo vivere, crescere, divertirsi, avere momenti di vuoto, io tenderei ad “ottimizzare” tutto e sempre, è che non funziona con gli adulti, con gli 8enni ancor meno 😉
bacion ie GRAZIE!
Carmen says
Ciao Sabina, vorrei iscrivere mia figlia per un periodo breve in una scuola d Londra dato che trascorreremo lì un periodo 3/4 weeks per lavoro. Ho letto che il tuo bambino ha già fatto una esperienza simile a Berlino. Puoi darmi qualche informazione a riguardo affinché la scuola possa accettare la mia richiesta di ammissione?
Grazie mille per l’aiuto
Carmen
Sabina says
Ciao Carmen,
non esistono ricette garantite, tutto dipende dalla scuola. Io ne avevo sentite varie e l’unica che mi ha dato retta è stata quella dove poi siamo andati.
Le cose che di solito chiedono sono 1) che il bambino capisca la lingua 2) sia assicurato (responsabilità civile e malattia) 3) copia di un documento 4) un indirizzo/recapito nella città della scuola. A volte possono chiedere anche il certificato medico e delle vaccinazioni.
Facci sapere come va la vostra esperienza!
barbara says
Ciao Sabina,
da quando ho letto il tuo primo post sull’organizzare un periodo di studio all’estero l’idea di far frequentare al mio E. di quasi 4 anni un asilo tedesco per un breve periodo non mi ha più abbandonata. Ci ho pensato a lungo e sono sempre più convinta di volerci provare prima che inizi la scuola tanto più che ho la possibilità di appoggiarmi da mia cugina e dai miei zii a Colonia.
Dato che il periodo più bello in Germania è sicuramente quello di Natale avevo pensato di farlo il prossimo anno nelle due settimane prima delle ferie scolastiche (sia in Italia che in Germania).
All’inizio avevo pensato ad un asilo pubblico ma visto che mio figlio è di carattere estroverso e vivace solo con chi conosce bene mentre all’approccio è ancora timido e visto che pur capendo tutto in tedesco lo parla solo (raramente) con me mentre con i parenti non si azzarda di dire più di ja o nein perché si vergogna ed è insicuro, ho pensato che forse sarebbe meglio un asilo più piccolo, con meno bambini , dove le insegnanti possano seguirlo più da vicino. Per esempio ho visto che ci sono gli asili Fröbel che sono stati fondati proprio a Berlino. Tu li conosci? E soprattutto, cosa ne pensi di quest’idea alla luce della tua esperienza? Pensi sia troppo presto?
Ti sarei grata per un consiglio!
Barbara
Sabina says
Cara Barbara,
scopro ora l’esistenza degli asili Fröbel 🙂
Mentre per quello che riguarda l’inserimento di bambini in età prescolare in un ambiente linguistico diverso posso garantirti che dà ottimi risultati dal punto di vista linguistico. Dal lato sociale/emotivo, come dici tu, invece dipende molto dal carattere del bambino. Solo tu potrai capire se sarà il momento giusto di inserirlo, ma non per paura del nuovo ambiente linguistico, piuttosto in generale per l’ambiente nuovo e le persone sconosciute.
Ovviamente l’impatto linguistico è un ulteriore fattore da tenere in considerazione. Non ho capito bene quanto il bambino sia esposto alla lingua tedesca, ma credo che a questa tenera età le basi linguistiche siano del tutto secondarie.
Conosco molti casi di bambini inseriti in asili di lingua diversa e copletamente sconosciuta e nel giro di un mese hanno imparato a comunicare e da lì è stata tutta un’evoluzione.
So che spesso si hanno dei dubbi e ci chiediamo se stiamo facendo la cosa giusta, ma puoi stare tranquilla che non è sicuramente un trauma andare in un asilo tedesco (poi mi pare che quelli che stai valutando tu siano particolarmente belli), almeno non più di quello di cambiare la maestra o la classe.
Tu saprai giudicare quando e come inserire il tuo bambino in un ambiente nuovo.
In bocca al lupo!
barbara says
come dici tu sicuramente il fattore età è più importante che non quello linguistico. E. capisce tutto in tedesco ma ovviamente lo sente solo da me che adotto il metodo OPOL e occasionalmente da qualche altro adulto. però lo parla pochissimo usando in sostanza solo frasi che già sa, non si butta in nuove avventure.. vorrei stimolarlo invece a parlare e qualce miglio contesto del gioco con coetanei?! qui da me neanche a parlarne e quindi non mi resta che la full immersion magari appunto tra un anno quando sarà più grande.
staremo a vedere.. vi farò sapere!
barbara says
dimenticavo di chiedert se puoi suggerirmi dei campi estivi in tedesco qui in Italia per bambini dai 4-6 anni. ho letto qui su BPG che ci hai mandato Nicholas regolarmente.
grazie!
Barbara
Sabina says
Barbara,
Nicholas d’estate frequenta i centri estivi in Alto Adige delle associazioni Verein Kinderwelt di Merano (http://www.vereinkinderwelt.com) o Kinderfreunde Südtirol di Brunico (http://www.kinderfreunde.it). Il programma però è molto vario e il costo contenuto. Però ti devo avvisare che i bambini parlano il dialetto e le educatrici non sempre parlano Hochdeutsch. A noi piace moltissimo, anche perché io sono di lì e mi fa piacere che lui impari anche un po’ l’idioma locale.
Se vuoi rimanere in Italia, sempre in Alto Adige ti posso consigliare di dare un’occhiata a questa pagina della Provincia di Bolzano: http://www.provinz.bz.it/kulturabteilung/weiterbildung/sprachanbieter.asp
barbara says
Ciao Sabina,
stavo rileggendo questo tuo vecchio post e ti volevo dire che ho seguito il tuo suggerimento e contattato la provincia di Bolzano per informarmi sui campi estivi tedeschi. Tra un paio di settimane presenterò la domanda d’iscrizione per mio figlio ad un Kindergarten che organizza un campo estivo bilingue nel senso che bimbi italiani e bimbi tedeschi frequenteranno per una settimana lo stesso Kindergarten seguiti da due insegnanti, una madrelingua italiana e una tedesca con attività nelle reciproche lingue. E nelle ore “libere” da attività i bimbi sono nello stesso ambiente e pranzano e giocano insieme.
Vediamo se riuscirò in questa piccola impresa e se sì, dalle Marche io e mio marito faremo quest’estate una breve vacanza alternativa al mare e mio figlio finalmente l’esperienza di un contesto tedesco diverso da quello di casa (me).
Grazie ancora, ciao
Barbara
Eleonora says
Ciao, Sabina!
Qui in Svizzera in collaborazione con la scuola tramite la biblioteca usiamo i libri Antolin: http://www.antolin.de/
Il sistema è molto motivante e i libri francamente ben fatti: il bambino legge il libro, la maestra gli fornisce una password tramite la quale può accedere a degli esercizi online -divertenti!- di comprensione. A fine anno, ai bambini che hanno letto abbastanza libri Antolin, viene consegnato un diploma in classe.