Ti leggo da…..quando mi culla ( ma gli altri dicono che è un’ossessione) l’idea di introdurre per gioco l’inglese nella vita di mia figlia di 3 anni e di un neonato che arriverà ad ottobre.
Cercò di essere concisa: avevo una nanny italiana con ottima conoscenza dell’inglese e del tedesco che ha utilizzato nelle rispettive nazioni per il suo lavoro. Dagli 8 mesi ai 3 anni non ha parlato inglese ( non ho richiesto neppure un’oretta al giorno…per distrazione), però ha inserito nursery, libri, film con il risultato di avere una bimba simpatizzante per i nomi inglesi, i film- cartoni in inglese, insomma non infastidita da ciò che non sia italiano.
A due anni cambiamo città , passando da un contesto culturale internazionale ad uno provinciale con tanto di palla al piede ( qui l’inglese è il nemico….).
A maggio la tata va via, nel cercare una sostituta mi imbatto in una agenzia ( qui trovi solo baby sitter per giocare….quando non sono al cellulare) di Milano con l’obiettivo di far incontrare nanny mothertongue e famiglie.
Iniziò a leggerti, sono un medico …peraltro impelagato per anni con il cervello e la ripresa cognitiva dopo ictus o coma, mi piacerebbe regalare ai miei futuri ragazzi ciò che non mi ha permesso di fare una scelta esterofila: padroneggiare una lingua in aggiunta all’italiano.
Ti chiedo se “l’investimento-scommessa” di una madrelingua dedicata ai bimbi, per l’inglese e per l’accudimento, in un contesto dove niente e nessuno lo parlerebbero, può essere percorribile almeno per non farle sentire l’inglese come un amico scomodo.
E come gestire le relazioni?
Se la nanny parla inglese con i bimbi, può parlare italiano con me o no? Meglio l’inglese anche tra di noi?
E con i parenti che non sanno neppure dire yes….parlerebbe italiano o con loro non comunicherebbe? Cioè è efficace lo stesso l’opol se poi quella persona parla l’italiano con gli altri?
E, in ultimo, per quanto tempo dovrei cercare qualcuno che parli inglese ? Cioè se mantengo la nanny solo due anni è come se non avessi regalato nulla ai bimbi?
Grazie Letizia. Un abbraccio,
Mamma monolingue suo malgrado
Ciao,
il mio parere è che OPOL (One Person One Language) funziona anche se la persona parla la lingua dominante con gli altri, purchè parli sempre e solo la lingua minoritaria con i bambini. In effetti, OPOL avviene sempre così…
Più critico è il fattore tempo. Dubito che due anni di nanny e poi il nulla possano avere effetti permanenti, ma la domanda a mio parere non è se ha senso prendere la nanny (potendosela permettere), ma come usare i due anni con la nanny per instaurare delle buone abitudini che sopravvivano alla nanny e diventino parte della vita quotidiana della famiglia. E questo ovviamente lo si può fare solo vedendo il progetto Inglese come un progetto familiare, non circoscritto ai bambini…
Ciao,
Letizia
Image: I love my nanny this much!
Leggendo anche il post di ephel forse potrei far simpatizzare i bimbi con l’inglese per poi proseguire o riprendere l’interesse con altre iniziative che, spero, nel frattempo riuscirò a trovare….magari quando non sarà più necessaria una nanny fulltime potrei pensare ad una madrelingua aupair, cercare gruppi gioco in lingua o sperare che learn with mummy arrivi anche qui.
Di certo il nostro nucleo familiare in senso stretto abbraccerebbe il progetto, il contesto allargato non saprei come guidarlo!
E leggendo tutte le meravigliose idee e modalità con le quali le mamme che scrivono su questo blog hanno regalato una opportunità ai loro figli credo che per iniziare occorra una grande motivazione prima di tutto.
Ecco….Vorrei cavalcare il nostro grande entusiasmo!
Sono la mamma di un bimbo di 7 anni, io amo l’inglese e vorrei che mio
Figlio arrivasse ad un’età matura con una buona se non
Ottima conoscenza della lingua inglese, faccio di tutto perché per lui sia un opportunità per un futuro più semplice.
Viaggiamo molto e lui ha sempre avuto da piccolo modo di rapportarsi
Con l’inglese, quando e’ con Bimbi stranieri prova però se si accorge che qualcuno
Lo osserva si blocca… Inizierà un corso a ottobre e vorrei da te dei consigli
Che mi aiutino a farlo appassionare e a non vederlo come un obbligo al
Pari della scuola…
Grazie a presto Valentina
Ciao “mamma monolingue” …io prenderei al volo l’opportuniotà di una nanny inglese se potessi e non solo per l’arricchimento linguistico ma anche per quello culturale…dopo due anni ci penserai e valuterai ma intanto i tuoi bambini si arricchiranno e capirano che esistono altri mondi, modi di esprimersi, altre lingue , la stessa fiaba , gli stessi personaggi ma con nomi diversi e si rederanno conto che il mondo è molto più vasto di quello che loro vivono. Dal punto di vista linguistico di posso die che io da due anni e mezzo parlo inglese con mio figlio, mio marito non è italiano e questo aiuta (ma non è neppure “pure English”) , ma io sono 100% italiana, so l’inglese molto bene , lo parliamo in casa e noi con lui ovunque, ma spesso mio marito è via per lavoro e se voglio che lui mantenga il suo inglese devo pensarci io, questo mi costa a volte MOLTA fatica, soprattutto nei contesti completamente italianofili o con persone che mi guardano storto perchè io sono italiana e viviamo in Italia quindi perchè parlargli in inglese??!!io parlo italiano con tutti gli altri (se italiani)tranne con mio figlio e mio marito….ed E. si rivolge a me in inglese, poi si gira verso sua nonna e le parla in italiano, non so come ma ha intuito che la lingua di mamma e papà e l’inglese, quindi non importa se la persona X parla coi bimbi in inglese e con gli atri in Italiano, i bimbi apprendono molto se loro vengono direttamente coinvolti e nel modo più naturale possibile, basterà spiegare (al più grande) che la nanny vuole usare la sua lingua prediletta con loro perchè sono speciali e l’italiano con gli altri…punto. Questo è quello che farei io…Intanto in bocca al lupo.ciao. Mamma di E.
Il motivo per il quale intanto penso a due anni di nanny madrelingua è l’investimento che per ora vorremmo affrontare considerando le loro richieste. In aggiunta pensavo fosse un vantaggio per il neonato che arriverà e un buon inizio per la bimba di tre anni .
È vero, la nanny porterebbe variazioni sul tema della conoscenza e della crescita personale più ampie di quelle che mi aspetterei … Intanto continuo a riflettere!!
Io credo che una nanny per un paio di anni (se te lapuoi permettere) e’ un’ottima idea. Ovviamente, quando poi la nanny se ne va, bisogna che usi altri metodi per continuare ad esporre I tuoi figli all;inglese. Sicuramente guardando film e programmi in lingua originale e poi magari prendendo un’insegnante madrelingua per qualche ora allla settimana. Ci sono moltissime cose che puoi fare e qui su Bilingue per Gioco le idee non mancano. La nanny e’ decisamente un ottimo inizio.
Care tutte,
Ho confermato la nanny ( e le rinunce che ne conseguiranno….!) e non vedo l’ora di iniziare!
La bimba è, sulla carta, molto curiosa e intenzionata ad imparare ” la lingua musicale” ( chiama così l’inglese!) e anche se tutti mi continuano a considerare esagerata per la scelta vi ringrazio per i suggerimenti e gli spunti.
Ovviamente vi terrò aggiornate….e se occorrerà supporto per affrontare i momenti salienti…saprò dove sfogarmi.
Cara Letizia!
Ho saputo della conferenza sul bilinguismo che terrai a Milano.
Questo incontro si ripeterà anche in altre città italiane?
Grazie
Carissima Letizia,
Volevo aggiornare la nostra esperienza….perché alla fine l’investimento l’abbiamo “affrontato”!
Scusate se sono passati un po’ di mesi, ma nel frattempo ho avuto un altro bimbo, abbiamo superato l’ingresso alla materna, l’abbandono del ciuccio, il cambio della tata, l’inglese e la gestione del ritorno al pannolino per regressione e….la gelosia ( che poi è malessere che sfoga nei miei confronti!!).
La nostra nanny è olandese, 23 anni, precedente esperienza come ragazza alla pari in Italia per 1 anno.
Posso solo dire che monjia aveva perfettamente ragione: l’arricchimento è culturale in senso lato, non vi è il solo vantaggio della lingua.
Inizialmente non è stato facile spiegare….no non è il termine adatto….venirsi incontro con le rispettive differenze, gli obiettivi in comune , le mie esigenze ed un neonato fresco fresco da presentare.
Però dopo i primi due mesi di rodaggio comprendo che questo è stato un regalo prezioso per tutta la famiglia.
Noi le parliamo inglese ( a parte quando non sono proprio cotta per il sonno a singhiozzo), lei parla inglese al neonato e con lui non userà l’italiano mentre con la mia prima bimba di tre anni e mezzo ( che aveva accusato il cambio di tata) abbiamo aspettato che si amalgamassero e passasse la bufera per la nascita del fratellino e abbiamo iniziato ad introdurre prima giochi, canzoni e letture di libri per…..arrivare al punto in cui la bimba ha chiesto alla tata di parlare anche con lei inglese!!
Conosciamo molte piccole cose degli olandesi e del loro modo di vivere la famiglia, ridiamo di tante altre differenze che emergono ed io, personalmente, ho imparato ad essere meno esigente su certi aspetti educativi,retaggio delle precedenti generazioni , che mal si sposano con il mondo che vivranno i miei figli.
Credo, spero…in due anni si possa arrivare ad un sufficiente bilinguismo passivo, ma potrò solo dirvelo in un prossimo post!
Ps una ragazza italiana di 24 anni non credo sarebbe disponibile a gestire due bimbi per 12 ore partendo da una scarsa preparazione e con la mamma italiana in casa per tre mesi abbondanti, in questo senso devo dire che ho notato una marcia in più e scusate se questo ps può suonare come un luogo comune. In pratica, tutte le baby sitter italiane che avevo selezionato non sarebbero state capaci di raggiungere determinati livelli di autonomia e di professionalità con tutte queste variabili e in soli due mesi scarsi….forse…
Ps2 tutti continuano a prendermi per esagerata per la scelta fatta!