In questi due mesi ho visto cose che voi umani…
No, non è vero. Non sono andata sulla luna e tornata nè ho fatto un trip nella matrix.
Ho solo avviato un bambino in prima elementare e qualche centinaio di bambini ai playgroup.
Roba abbastanza normale, ma che mi ha impegnata molto. E mi ha dato moltissimo da pensare.
Facciamo il punto quindi su:
- i vostri bambini,
- il mio bambino
- voi lettori
1. I vostri bambini
O meglio, i bambini dei playgroup… Sono partite e ripartite diverse sedi di playgroup Learn with Mummy in Italia, per la precisione a (in ordine alfabetico): Genova, Lecce, Milano (e provincia), Pavia, Pordenone, Roma, Torino, Verona, Udine (in realtà Codroipo).
Ho seguito le insegnanti da vicino e da lontano. Ho assistito abbastanza attonita alla partenza sfolgorante di Lecce.
Avete presente quando tornate dalle vacanze e trovate le piante secche secche secche, con la terra tutta crepata? Che appena gli date un po’ di acqua se la bevono in un istante e la terra si gonfia? Ecco, questa è stata la sensazione di Lecce. Lecce era prontissima, aspettava solo che arrivasse una teacher in gamba, poliglotta (4 lingue, mica pizza e fichi), e sorridente. Che meraviglia!
Ho assistito altrettanto attonita allo sbocciare di Milano. Milano che era partita bene, ma senza fuochi di artificio e all’improvviso si è lanciata. Ma la cosa bella è stato il detonatore. Un elemento talmente semplice, quasi scontato, ma evidentemente non poi così comune. Cosa sarà?
La preparazione.
La nostra teacher si è trovata ospite di un grande evento, con tante famiglie che giravano e tanti altri espositori, alcuni dei quali proponevano corsi di Inglese per bambini. Lei non ha fatto altro che spiegare il progetto, gli obiettivi, i metodi. Con un sorriso e tanta professionalità. Et voilà.
Solo che dietro il voilà ci sta tanto impegno, tanta cura dei dettagli, tanta preparazione, e soprattutto la scelta della persona giusta. E di questo voilà, concedetemelo, vado veramente fiera.
Anche le altre sedi stanno partendo. Alcune non riescono a soddisfare la richiesta e hanno liste di attesa, ergo nuove teachers cercansi! Fatevi avanti!
E i bambini che non sono nei playgroup? Beh, per loro ci siamo attraverso il blog, cioè attraverso i genitori, voi insomma. Ergo, andate al punto 3.
2. Il mio bambino
Premetto che il mio bambino interesserà solo i lettori hard core, quelli che mi seguono da quando A. si è preso la lallazione e ridevano quando diceva Ai-Ki. Se non rientri nella categoria salta pure al punto 3.
Abbiamo iniziato la scuola elementare. Pubblica.
Mentre proprio qui su Bilingue per Gioco fiorisce un dibattito interessantissimo sulle scuole bilingui e internazionali (i commenti a questo post sono interessantissimi), noi abbiamo iniziato con una scelta standard.
Tanti sono i motivi che mi hanno portata a questa scelta, di certo non scontata, e magari meritano un post a parte. Ma la conclusione è: so far so good.
Nella scuola pubblica abbiamo vinto la lotteria delle insegnanti, cioè siamo finiti molto bene. Abbiamo due bravi insegnanti e abbiamo un’insegnante prevalente.
No, mio figlio non è il primo della classe.
Sì, abbiamo i compiti da fare a casa. E li facciamo, e non solo non ci permettiamo di lamentarci, ma ne facciamo anche un po’ di più di quanto richiedono le maestre. Ma questo veramente è un tema che merita un post a parte…
Non ci facciamo grandi illusioni sull’Inglese. Se va bene imparerà a scrivere in Inglese. Beh, su questo qualche illusione me la faccio in realtà…
Ma l’Inglese rimane un progetto nostro, familiare, portato avanti nella vita di tutti i giorni.
In realtà staremmo cercando di introdurre anche il Tedesco, ma qui entriamo nel terzo tema di questa email…
3. Voi lettori/lettrici
Mi avete scritto molto, moltissimo in questi ultimi tempi. Ho letto tutto, e prometto che ora mi metto in pari e pubblico le vostre lettere, e vi rispondo.
Cosa c’entra questo col Tedesco? C’entra c’entra… Perchè, credeteci o no, il progetto del tedesco è un progetto condiviso con almeno una lettrice, forse, con un po’ di creatività, anche di più…
In ogni caso se avete consigli o recensioni di materiali da condividere (su qualsiasi lingua) scrivete pure, e pubblicherò! Promesso.
Ora vi saluto. Mi scuso per il lungo silenzio, e vi ringrazio per il calore con cui avete continuato a scrivermi, scrivere, consigliarvi tra di voi anche durante la mia assenza, rendendo Bilingue per Gioco un progetto che ha una sua vita autonoma. Proprio come un figlio insomma…
Letizia
Immagine: Hello? Is anybody there? su amazon UK e amazon IT
Vittoria says
Complimenti per la scelta della scuola pubblica , condivido! 🙂
Smile1510 says
Hi! I’m here!
Anche Sofia ha iniziato la prima elementare! Anche noi una scuola pubblica con maestre validissime! Peccato che Sofia senta molto la mancanza del gioco! Ma anch’io ne scriverò un post dettagliato!
A Lecce ci sono stata qs estate, ne sono rimasta affascinata!!! È un città molto vivace quindi nn mi ha stupito quello che hai scritto!
Buona giornata!!!!
Cinzia
Alice says
Ben tornata Letizia!! Noi invece abbiamo iniziato la seconda elementare ma cosa più importante abbiamo iniziato il corso di italiano organizzato dal consolato e questa è la cosa che ci ha dato la soddisfazione più grande! I bambini sono divisi secondo la classe che frequentano a scuola e dopo la prima lezione la maestra mi ha detto “la bambina qui è sprecata. La deve mettere con quelli di terza o quarta” mi sono sentita così orgogliosa!!!! Purtroppo per via di altri impegni non la posso cambiare di corso e poi mi va bene che giochi e si diverti non voglio che a 6 anni si ritrovi già a dover scrivere e fare compiti da bambini di 8/9. Per ora sta con i suoi coetanei e si diverte a fare la maestrina.
Questo sicuro anche per merito tuo e di tutti i consigli che ho letto sul tuo blog negli ultimi anni da quando ci siamo conosciute per caso mentre ci imbarcavano sullo stesso aereo a Londra!!
Cheers!
Eva says
Ben tornata! Ci sei mancata! 😉
Jessica says
Un abbraccio!
Alessandra says
Bentornata Letizia! condivido la tua scelta per la scuola pubblica!…noi oramai andiamo in seconda elementare, però abbiamo aggiunto una sorta di playgroup 2 volte a settimana!! Ma a proposito pensi che a palermo ci sarà mai un palygroup????…io sarei strafelice!!
Kisses! A.
paola says
Finalmente si riprende!! Ben tornata!! Che “strana” coincidenza..anche io da circa 8 mesi sto imparando il tedesco con mio figlio di 3 anni (gia’ ferrato con l’inglese). Dalla “mia” ho 3 membri della famiglia di madrelingua
tedesca che pero’ (non ho ben capito il perche’) si rifiutano di parlarlo se non su esplicita richiesta.
Non vedo l’ora di leggere nuovi post!
un abbraccio
Paola
m. says
Ciao Letizia,
Ti seguo da parecchio tempo e con piacere vedo che state crescendo sempre più. Peccato non aver potuto partecipare a nessuno dei playgroup, a Milano all’epoca non erano stati attivati, adesso mio figlio ha 8 anni, troppo vecchio… Per giunta “odia” l’inglese, quindi non faccio più forzature in tal senso.
Tento ogni tanto di coinvolgerlo in qualche app o gioco in lingua originale.
In bocca al lupo!
Bilingue Per Gioco says
No, odiare l’Inglese (o qualsiasi lingua) a 8 anni non si può.
Ti faccio una domanda/provocazione.
Tuo figlio ti vede mai guardare film, telegiornali o altro in Inglese? Ti vede ricevere riviste dall’estero?
Anzi, ancora più provocatoriamente (nell’ipotesi che il papà viva con voi, in caso contrario scusami):
Vostro figlio vi vede mai guardare film, telegiornali o altro in Inglese? Vi vede ricevere riviste dall’estero?
Quello che sto cercando di dire, è che se una lingua non entra nella nostra vita (di noi adulti intendo), non potrà mai essere guardata con naturalezza dai bambini.
In bocca al lupo!
Letizia
m. says
Altroché, siamo molto coinvolti nella passione per l’inglese… Mio figlio mi prende in giro quando vede che stiro e contemporaneamente guardo filmati o sit -com della Bbc! Mio marito idem, per lavoro usa spesso l’inglese. Potrei elencare altri esempi, libri e riviste in primis, preferisco non annoiarti…
Aspettiamo tempi migliori.
Grazie e buon proseguimento!
Elisabetta C. says
@m.
In realtà non è il primo ragazzino che sento che ‘odia’ l’inglese: tuttavia questo può accadere se la lingua è (solo) una materia scolastica (magari insegnata senza passione).
Elisabetta C.
Elisabetta C. says
Bentornata “in pubblico”!
Il ‘tuo’ pubblico. 🙂
Elisabetta C.
Arianna says
Ciao Letizia, un abbraccio a te e un mega inboccaallupo al tuo A.!!!
A presto
Arianna
Monia says
Bentornata anche da parte mia! Aspettiamo con ansia tutti i nuovi post..buon lavoro a te e ad A.
raffa says
bentornata Letizia e buona scuola a A. e a tutti i bmbi che l’hanno iniziata da poche settimane … che sia l’inizio di una bellissima avventura 🙂
Angela says
Bentornata!
Mio figlio è uno dei nuovi bimbi di un playgroup a Torino, partecipante piuttosto vivace e saltellante per la sala, ma va bene così!
Mi chiedevo, a distanza di anni riesci ancora a parlare sempre in inglese a tuo figlio chiunque sia con voi? Hai dovuto parlare alle maestre della situazione speciale di tuo figlio o ormai non serve più perché non gli capita più di inserire una parola in inglese nel discorso o cose simili?
In che lingua fate i compiti? Ossia, italiano immagino che non ci sia scelta, ma magari matematica?
Nel percorso scolastico finora avuto da A. ti è mai capitato che una mamma di un altro bambino si sia incuriosita al punto da voler iniziare il tuo stesso percorso?
Scusa per le molte domande!
Buon proseguimento!
Angela
Francesca says
La tua latitanza è magicamente coincisa con un periodo della mia vita molto intenso che mi ha regalato un nuovo figlio e un nuovo assetto familiare a causa del cambiamento di lavoro di daddy che sta, ahimè, molti giorni lontano da casa. Con il new baby ho già iniziato un percorso di inglese ‘giocoso’ che, spero, sia più consapevole di quello iniziato ormai quasi tre anni fa con il ‘big brother’ il quale ha iniziato a settembre la scuola materna comunale dove, udite udite, è prevista un’ora di inglese a settimana!!!!!
Purtroppo il piccolo treenne è alle prese con continue febbri e mal di gola (alcuni mi dicono che potrebbe trattarsi di PFAPA ma ancora non è stata fatta una diagnosi) e quest’anno non me la sono sentita di iscriverlo ad un playgroup (l’anno scorso abbiamo frequentato un playgroup a Roma presso il Melograno) … mi piacerebbe trovare una babysitter madrelingua o bilingue che possa venire a casa e giocare con lui e qualche altro bimbo parlando esclusivamente inglese (cosa che mi piace dei playgroup organizzati da BPG e che non ho riscontrato in altre soluzioni ‘analoghe’ che adesso vanno molto di moda qui a Roma … ).
Per il resto cerco sempre di mettere qualche pizzico di inglese nella vita di tutti i giorni dei miei figli e sono sicura che i miei sforzi serviranno a qualcosa!!! W BPG e W Letizia 🙂
Francesco S. says
Anzitutto, un grosso WELCOME BACK! a Letizia. Poi, una cosa non strettamente inerente. Ho sofferto nella mia infanzia di PFAPA, per gli amici sindrome di Marshall, per i poracci febbre da crescita, anche se all’epoca non la conoscevano come tale, e grazie a ciò sono stato in grado di aiutare la mia figliola, che pure ne ha sofferto. Vorrei, se lei lo desidera, condividere la mia esperienza con Francesca, che magari potrebbe ricavarne qualche spunto utile per il suo giovane. Come posso fare, dato che è materia estranea al sito? Attendo indicazioni, anche dall’ottima amministratrice.
Bilingue Per Gioco says
Grazie a tutti e tutte voi, per il calore e la pazienza!
Alice, che soddisfazione, e davvero quanta strada da quell’incontro su un aereo… Spero di vedervi presto!
Angela, il tuo commento merita davvero un paio di post. Prometto di scrivere sui compiti. Mi limito a dire che la condizione di mio figlio non è poi cosí speciale, ma ho menzionato all’insegnante che gli fará Inglese che è bilingue. Infine rispondo con un sorriso all’ultima domanda… Sí un po’ di persone mi hanno seguita in questo progetto di bilinguismo, a spanne dire qualche centinaio… A Verona qualche amica con famiglia bilingue ha trovato un po’ di ispirazione e coraggio. Molti hanno avuto la perspicacia e la saggezza di cominciare a far giocare i bambini con l’Inglese senza pretendere di passare a OPOL.
Paola, bis bald dann!
Alessandra, secondo me Palermo seguirá a ruota.
Un abbraccio collettivo!
Letizia
barbara says
Tienici informata sugli sviluppi dei tedesco!
un abbracio
Barbara
Arianna says
na il progetto Aurion?
milanese says
ben tornata Letizia, ci sei mancata.
mi hai dato coraggio e adesso la mia bambina capisce molto inglese, risponde – a modo suo, gioca con la baby sitter inglese, guarda i cartoni… l’inglese è “normale” nella sua vita. non è bilingue, ma… va benissimo così per adesso
Raffaela says
Welcome back! We miss U!!!!
Daniela says
Grazie Letizia per tutto quello che hai fatto per la mia famiglia…quest’anno abbiamo ospitato una favolosa ragazza americana che si è inserita benissimo.E’ sato un piacere averla con noi.Se non fosse stato per Bilinge Per Gioco , mai mi sarei sognata di fare questo passo.E ora i bimbi non vedono l’ora che questa ragazza torni per parlare ancora con lei!
MammArch says
Bentornata, ti aspettavo! Ti ho “conosciuta “per caso la scorsa estate e grazie a tutte le info che ho trovato sul sito, mi sono lanciata nel progetto inglese con le mie due bimbe di 3 anni e mezzo e 3 mesi.
Ovviamente ho avuto grossi dubbi e piccoli problemi con la grande detta 2G, che di colpo si è ritrovata con una sorellina 3G ed una mamma “impazzita” che ha iniziato a parlare in inglese!
Circa un mese fa stavo gettando la spugna, ma per fortuna la maestra del mio playgroup mi ha sostenuto e dato il coraggio a proseguire.
In pochi mesi 2G capisce quasi tutto, mi risponde inserendo parole inglesi ma soprattutto a volte gioca da sola o canta in inglese!
Una sua nuova compagna di asilo è bilingue e inizieremo a frequentarla al pomeriggio proprio per far entrare sempre più l’inglese in famiglia.
Nel frattempo ho aperto un blog in cui racconto anche della mia avventura con l’inglese…e ti cito sempre, perché il lavoro che hai fatto e stai facendo è davvero utilissimo! GRAZIE
Bilingue Per Gioco says
Che bello! Ne sono molto contenta!