Sono Emilyn e ti scrivo perché dopo averti incontrata a gennaio a Verona ho pensato molto ad una cosa di cui abbiamo parlato durante il Learn With Mummy training. Ora che sono una Official Learn With Mummy Teacher di Milano posso finalmente condividere con te questo pensiero.
Inizio col dirti che è stato un training intenso e per nulla facile per me, perché per la prima volta ho dovuto lasciare il mio bimbo di 9 mesi dai nonni per ben 10 ore consecutive! In ogni modo, è valsa la pena fare questo sacrificio.
Il modo in cui parli dei bambini è affascinante. Sono tornata a casa ancora più curiosa e vogliosa di capire il mondo dei bambini, ed in particolare dei bambini bilingui, come sarà anche il mio bimbo che sente parale l’inglese da quando è nella mia pancia.
Come sai, sono cresciuta viaggiando per il mondo e così ho imparato tre lingue che tutt’oggi parlo con una certa regolarità. Perciò per me è importantissimo trasferire questa esperienza a mio figlio, perché lui possa beneficiarne quando sarà più grande, proprio come ho fatto io.
Ma il motivo principale per cui ti scrivo è perché tra tutte le cose che ci siamo dette durante il training, sono rimasta affascinata da una parola che non conoscevo. Proprio io! Sono nata negli USA e sono madrelingua inglese, avrei dovuto conoscerla. Come ho fatto a vivere 37 anni senza questa parola nel mio vocabolario?
La parola è “motherese”.
Bellissima. Appena l’ho sentita, ho subito capito il suo significato. Da quando sono mamma molte cose sono cambiate in me, ad iniziare da un nuovo linguaggio che ho imparato ad usare per comunicare con mio figlio. Senza saperlo, si tratta proprio di “motherese”!
E’ una parola straordinariamente potente perché rappresenta tutto quello che accade nel momento in cui una mamma e il suo bimbo iniziano a comunicare tra loro. Nasce come un linguaggio segreto, dolce, intimo, unico.
E’ fatto di piccoli gesti, di suoni, di sussurri, di sguardi e di parole tanto semplici da sembrare inutili. Ed invece è tutto quello che serve ad un bimbo per iniziare a comunicare, prima con la sua mamma, poi con il resto del mondo.
Non è “Baby Talk”, come sostengono alcuni, perché quest’ultimo manca totalmente di intimità e di romanticismo. No, non c’è un sinonimo per “motherese”. E’ una parola unica, proprio come il linguaggio che io e il mio bimbo ci siamo inventati in questi primi meravigliosi mesi di vita trascorsi insieme.
E’ un concetto così potente e importante che voglio cercare di condividerlo con le mamme (e i papà) che frequentano i miei Playgroup. Lo so, ho iniziato da poco più di un mese e non ho ancora affrontato l’argomento, ma lo farò a breve.
Grazie ancora per avermi illuminata!
Emilyn Ciocio
Learn With Mummy Teacher & Franchisee
Emilyn,
ti ringrazio di avermi scritto. Non celo la mia soddisfazione. Quando una formazione strettamente professionale tocca delle corde interne, ti porta a guardare con altri occhi te stessa e il mondo che ti circonda (addirittura la tua sfera familiare!), allora, ritengo, è accaduto qualcosa di potente.
Si crea un vero professionista, che non agisce meccanicamente, ma spinto da una profonda passione e comprensione. Elementi sempre indispensabili quando si lavora, ma prioritari quando si lavora con i bambini.
Grazie ancora quindi.
Colgo l’occasione anche per ricordare che stiamo organizzando adesso il prossimo corso per le insegnanti Learn with Mummy, chi mi ha già scritto dovrebbe aver ricevuto informazioni qualche giorno fa.
Se sei interessata/o contattami subito, non prima però di aver letto qui per capire di cosa si tratta.
Grazie,
Letizia
Immagine: Why Love Matters. How Affection Shapes a Baby’s Brain. Su amazon it e amazon uk, ora anche in Italiano (peccato per la traduzione infelice del titolo…)
Leave a Reply